Puglia

Sindaco Bari ricorda 16enne ucciso per errore,'città è cambiata'

'In Comune una commissione si occuperà di antimafia'

Redazione Ansa

(ANSA) - BARI, 12 LUG - "Credo che ricordare Michele Fazio non debba essere solo un esercizio di memoria ma un esercizio di impegno quotidiano nella pratica dell'antimafia sociale. Per questo, tra gli impegni che ho preso per il mio mandato alla guida della città, c'è l'istituzione di una commissione speciale all'interno del Consiglio comunale, che si occuperà di antimafia anche attraverso la formazione dei dirigenti e dei dipendenti comunali, affinché l'Ente maturi le sensibilità e le competenze necessarie a rendersi immune da qualsiasi tentativo di infiltrazione". Lo ha detto il sindaco di Bari, Vito Leccese, partecipando alla cerimonia in memoria di Michele Fazio, il ragazzino ucciso per errore il 12 luglio di 23 anni fa, nella faida tra clan a largo Amendoni a Bari vecchia.
    Per il primo cittadino la commissione dovrà "monitorare il territorio per individuare le aree a rischio infiltrazione da parte dei clan" e relazionale "al sindaco e al Consiglio sugli sviluppi del proprio lavoro". "L'omicidio di Michele Fazio ha segnato il momento in cui la città si è ribellata a determinate logiche - ha continuato -. Oggi Bari è diversa, ma è fondamentale che tutte le istituzioni e tutti i cittadini continuino a tenere alta la guardia rispetto all'attività delle organizzazioni criminali".
    Alla cerimonia, organizzata dall'amministrazione comunale, hanno partecipato i genitori di Michele, Lella e Pinuccio Fazio, i rappresentanti delle autorità civili e militari e delle associazioni che compongono il presidio di Libera Bari coordinato da don Angelo Cassano. "Sono qui al fianco di Lella e Pinuccio, dei rappresentanti delle istituzioni territoriali, dei volontari di Libera - ha concluso Leccese - per ribadire il nostro impegno a far sì che mai più una famiglia debba piangere la morte di un figlio innocente e che le strade, le piazze e i vicoli della nostra città siano luoghi sicuri, sottratti al controllo criminale". (ANSA).
   

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