Puglia

Festival Valle d'Itria omaggia Nino Rota con la fiaba di Aladino

Terza opera in scena da oggi a Palazzo Ducale

Redazione Ansa

(ANSA) - MARTINA FRANCA, 27 LUG - Terza opera del 50esimo Festival della Valle d'Itria in scena da oggi, sabato 27 luglio, a Palazzo Ducale di Martina Franca (repliche il 30 luglio, 1 e 4 agosto, ore 21) con l'omaggio a Nino Rota nella nuova produzione di Aladino e la lampada magica, 'fiaba lirica' del 1968 del compositore che scelse la Puglia come terra d'adozione.
    Eseguita regolarmente all'estero, manca dai teatri e festival musicali italiani da decenni. E' una vera e propria rarità, dunque, quella che propone il Festival della Valle d'Itria (l'opera viene proposta nella versione integrale, edizione Schott), che di Nino Rota ha già allestito nelle edizioni passate altre sue due opere, Il cappello di paglia di Firenze e Napoli milionaria.
    Francesco Lanzillotta dirige l'Orchestra e Coro del Teatro Petruzzelli di Bari. Firma la regia l'argentina Rita Cosentino artista presente nei principali palcoscenici teatrali, scene e costumi di Leila Fteita. Nei ruoli principali il tenore Marco Ciaponi (Aladino), il soprano Claudia Urru (La Principessa Badr-al-Budùr), il basso Marco Filippo Romano (Mago e Re) e il baritono Alexander Ilvakhin (Il genio dell'anello), Rocco Cavalluzzi (Il Gran Ministro). A loro si affiancano i talentuosi interpreti dell'Accademia del Belcanto Rodolfo Celletti (Eleonora Filipponi, Omar Cepparolli, Pepe Hannan, Davide Zaccherini, Zachary McCulloch, Anastasia Churakova, Giovanni Accardi) e il Coro di voci bianche della Fondazione Paolo Grassi (direttore Angela Lacarbonara. La banda di palcoscenico è la Banda Musicale della Città di Martina Franca 'Armonie d'Itria').
    Composta su libretto dello scrittore e amico di Rota Vinci Verginelli, l'opera si ispira a una dei racconti più noti dalle Mille e una notte, ovvero Aladino e la lampada meravigliosa.
    Quella di Aladino è "una lezione di coraggio e di volontà di superare le difficoltà della vita" racconta la regista italoargentina Rita Cosentino. E il direttore d'orchestra Francesco Lanzillotta aggiunge che "Rota opta per una partitura ampia. È un'opera in cui l'elemento corale, così come quello orchestrale, è molto importante. I personaggi sono caratterizzati in maniera forte sia dal punto di vista vocale sia da quello teatrale". (ANSA).
   

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