Puglia

Missione di pace a Gerusalemme e Tel Aviv dell'Isola che non c'è

'Medaglione benedetto dal Papa a israeliani e palestinesi'

Redazione Ansa

(ANSA) - BARI, 14 AGO - Dopo le precedenti missioni a Kiev e Mosca dello scorso anno e il concerto di Al Bano nella cattedrale di Molfetta (Bari), l'associazione culturale "L'isola che non c'è" sta organizzando una nuova missione di pace a Gerusalemme e a Tel Aviv per consegnare al cardinale Pierbattista Pizzaballa, patriarca di Gerusalemme dei Latini, e alle autorità israeliane e palestinesi il "Medaglione" benedetto da Papa Francesco lo scorso 29 novembre in Vaticano.
    "Dinnanzi a tanto immenso dolore nelle due parti in causa - sottolinea in una dichiarazione l'arcivescovo emerito di Taranto, Filippo Santoro, che ha guidato le precedenti missioni a Kiev e Mosca - sentiamo l'urgenza di percorrere tutte le strade possibili per sostenere ancora una volta la pace e il dialogo", questa volta in Terra Santa. L'idea de "L'Isola che non c'è" è quella di organizzare nella seconda metà di settembre, o appena sarà possibile, un viaggio a Gerusalemme e Tel Aviv; l'ipotesi l'abbiamo condivisa già da tempo con lo stesso cardinale Pizzaballa che si è sempre detto 'assolutamente disponibile ad aiutarci nel realizzare questa nuova missione di pace'". "In questi mesi - prosegue - abbiamo lavorato senza tregua per organizzare quest'altro progetto che ora contiamo di realizzare sperando anche nell'aiuto delle Autorità diplomatiche, così come è avvenuto per le precedenti missioni a Kiev e a Mosca (per le quali ringraziamo ancora una volta l'ambasciatore italiano Zazo e l'ex ambasciatore a Mosca Starace) dove siamo riusciti non senza difficoltà a portare un anno fa due sculture (dell'artista Cosimo Giuliano): un bassorilievo di San Michele Arcangelo (destinata alla cattedrale Greco-Ortodossa di Kiev) e un trittico in terracotta di San Nicola, esposto nella cattedrale cattolica di Mosca.
    "Il senso del nostro prossimo viaggio - spiega il presidente onorario dell'associazione, Franco Giuliano - vuole essere la vicinanza al popolo palestinese e israeliano che non si possono sentire abbandonati in questi venti di guerra, che rischiano di diventare un conflitto che coinvolge vari popoli". (ANSA).
   

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