Puglia

Morso da un ragno violino, 23enne muore in Salento

Pensava ad una puntura di zanzara,poi l'arto è andato in necrosi

Redazione Ansa

 Pensava di essere stato punto alla gamba destra da una zanzara mentre puliva un terreno, in realtà dopo giorni di sofferenza ha appreso dai medici di essere stato morso dal pericolosissimo ragno violino. E' morto così, per shock settico e insufficienza multiorgano, il 23enne Giuseppe Russo, di Collepasso, in Salento.


All'inizio quella puntura era asintomatica, indolore e l'area interessata non presentava alterazioni, ma nelle ore successive è comparsa una lesione che ha provocato prurito, bruciore e formicolii. Sulla gamba si è poi formato un ascesso che ha mandato in necrosi l'arto. A pungerlo, hanno scoperto i medici, non era stata una zanzara ma un ragno violino. Il famigerato Loxosceles rufescens, questo il suo nome scientifico, di modeste dimensioni, ma estremamente pericoloso. Deve il suo nome ad una macchia presente sul suo corpo che ricorda lo strumento musicale. È tra i ragni italiani più velenosi. Oltre all'iniezione del veleno, con la puntura può veicolare nei tessuti batteri anaerobi, che infettano la lesione provocando la liquefazione dei tessuti. Da qui oltre a febbre, rash cutaneo, ecchimosi, possono presentarsi danni ai muscoli, ai reni ed emorragie. E' un ragno che nelle regioni del nord è presente nelle abitazioni, ma in estate si trova spesso nei giardini.


Noto anche come ragno eremita, in casa lo si può trovare dietro mobili, battiscopa, in solai, scantinati, bagni, sotto scatole di cartone, nelle calzature e tra la biancheria.
Il primo caso fatale in Italia dovuto al morso di un ragno violino è stato documentato nel 2015 ma poiché il segno compare solo a distanza di 24-48 ore dalla puntura, è molto difficile mettere in relazione la lesione riportata con questa specie di ragno. "nel 70% dei casi - spiega la tossicologa dell'università di Padova Donata Favretto - questo morso non fa gravi danni: si forma un ponfo che regredisce spontaneamente"


Purtroppo non è stato così per Giuseppe Russo, che è morto dopo oltre un mese di sofferenze. I fatti risalgono allo scorso 13 luglio a Collepasso, in provincia di Lecce: mentre il 23enne faceva pulizie in una campagna per conto della ditta per cui lavorava è stato morso dal ragno. Da qui è cominciato il suo calvario. E' stato prima ricoverato all'ospedale Panico di Tricase, poi al Dea di Lecce e la notte scorsa, vista la gravità delle sue condizioni, è stato trasferito nella Rianimazione del Policlinico di Bari, dove all'alba di oggi è morto.
"Ci sono notizie che tolgono il respiro ed è difficile trovare le parole giuste per esprimere vicinanza e cordoglio ad una famiglia che improvvisamente e troppo presto perde un figlio", dice la sindaca di Collepasso (Lecce), Laura Manta.


"Tutta la nostra comunità - aggiunge - si stringe commossa al dolore che ha colpito Antonio e Rosaria per la perdita del caro Giuseppe. Un angelo di soli 23 anni che da oggi veglierà su di voi. Le più sentite condoglianze da parte mia e da parte di tutta la nostra comunità ai familiari e ai parenti". I funerali saranno celebrati domani alle ore 18 nella chiesa Cristo Re a Collepasso. 

 

Leggi l'articolo completo su ANSA.it