Puglia

A Policlinico di Bari test vaccino contro cancro della vescica

Unico centro al Sud Italia coinvolto nella sperimentazione

Redazione Ansa

(ANSA) - BARI, 06 SET - Al Policlinico di Bari l'unità operativa di oncologia medica, diretta da Camillo Porta, parteciperà dal prossimo 12 settembre, come primo centro nel Sud Italia, a un innovativo protocollo sperimentale per i pazienti affetti da neoplasie delle vie urinarie. Si tratta di uno studio multicentrico internazionale, che prevede l'utilizzo di un vaccino personalizzato per i pazienti sottoposti a chirurgia per un carcinoma uroteliale muscolo invasivo ad alto rischio di recidiva.
    "Sono entusiasta ed orgogliosa di poter guidare il team uro-oncologico della nostra struttura in questo ambizioso trial clinico e di poter implementare il contributo del Sud Italia alla più moderna sperimentazione clinica in Oncologia".
    Il carcinoma uroteliale, spiega la dottoressa Rizzo, "colpisce prevalentemente la vescica, ed è associato ad un alto tasso di recidiva locale o a distanza con la terapia standard attualmente disponibile. Pertanto, è cruciale individuare una terapia post-chirurgica che possa ampliare significativamente le prospettive di guarigione dei nostri pazienti", ha detto Mimma Rizzo, responsabile del progetto per l'Oncologia Medica del Policlinico di Bari.
    Si tratta di un vaccino progettato per il singolo paziente sulla base delle specifiche mutazioni individuate sul campione istologico. Il vaccino personalizzato a base di mRna. consentirà la produzione di proteine specifiche in grado di attivare il sistema immunitario del paziente "affinché - viene evidenziato - possa attaccare le cellule tumorali e cambiare la storia naturale di malattia".
    "Siamo orgogliosi di poter offrire qui - ha commentato il direttore generale del Policlinico di Bari, Antonio Sanguedolce - l'accesso a terapie innovative e personalizzate, dimostrando ancora una volta l'impegno nella ricerca e nell'adozione di trattamenti d'avanguardia grazie alla presenza di ricercatori clinici di alto profilo scientifico. Questo progetto rappresenta un passo significativo per l'intero territorio da cui potranno arrivare i pazienti candidabili". (ANSA).
   

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