Puglia

Travolge due migranti e fugge, uno è morto e l'altro è gravemente ferito

Le vittime erano su uno scooter, l'incidente è avvenuto nel Foggiano

Redazione Ansa

Tounkara Karamoko aveva 28 anni, era del Mali e nella baraccopoli di borgo Mezzanone, il ghetto come lo chiamano tutti, era arrivato da poco più di cinque mesi.
Anche stamattina stava andando a lavorare nei campi con un suo amico connazionale, un 25enne, a bordo di uno scooter che all'improvviso è stato travolto da un'auto. Entrambi sono stati sbalzati in aria. Tounkara non ce l'ha fatta, l'impatto è stato troppo violento ed è morto sul colpo. Il suo amico è stato trasportato al policlinico Riuniti dov'è ricoverato in gravi condizioni. Chi guidava l'auto che li ha investiti non si è fermato a soccorrerli. Ha percorso qualche metro e ha abbandonato il veicolo a poca distanza dal luogo dell'investimento per fuggire a piedi nelle campagne circostanti.
Alcuni automobilisti di passaggio hanno visto i corpi dei due giovani sull'asfalto e hanno chiamato le forze dell'ordine. Gli investigatori sono al lavoro per rintracciare il conducente del mezzo che ha spezzato la vita di Tounkara che in Puglia era venuto per lavorare, disposto a sopportare la fatica dei campi.
Arrivava da Cosenza e, come le centinaia di braccianti stranieri che lo affollano ogni estate, viveva a borgo Mezzanone, a una decina di chilometri da Foggia. Qui, nelle campagne dei comuni della provincia, spaccate dal sole cocente, in tanti cercano un lavoro come braccianti. E vivono come possono in alloggi di fortuna, spesso senza acqua e servizi igienici. Anche il 25enne sullo scooter con lui viveva nel ghetto, ma da molto più tempo, circa due anni.
Il segretario generale della Camera del lavoro di Foggia, Gianni Palma, e il segretario generale della Flai Cgil provinciale, Giovanni Tarantella, denunciano "l'immobilismo del governo e del commissari designati per l'emergenza ghetti, sulla progettazione necessaria al loro superamento tramite l'utilizzo delle risorse previste nel Pnrr, con oltre 50 dei 200 milioni complessivi destinati proprio a un intervento che vada nella direzione di garantire ai lavoratori stranieri condizioni di accoglienza e inclusione degne di tal nome".
"Ci chiediamo - sottolinea l'Arci - che fine abbiano fatto i finanziamenti del Pnrr destinati alle abitazioni e ai servizi per i lavoratori stranieri, la cui presenza, è bene ricordarlo al governo, garantisce l'arrivo del cibo sulle nostre tavole ed è indispensabile per l'economia nazionale". "E' inaccettabile - conclude l'associazione - che non si riescano a trovare le risorse per un servizio pubblico di trasporti che garantisca nel periodo della raccolta i trasferimenti dei lavoratori in sicurezza". 

Leggi l'articolo completo su ANSA.it