Puglia

Laura Pedio si congeda, 'orgogliosa di essere stata pm a Milano'

Neo procuratrice di Lodi: "lealtà e trasparenza vanno coltivate"

Redazione Ansa

(ANSA) - MILANO, 25 SET - Dopo trent'anni di servizio, prima come pm poi come aggiunto, Laura Pedio lascia la Procura di Milano per andare a dirigere quella di Lodi. E lo fa con un discorso in cui, in modo stringato, fa il bilancio della sua esperienza in un ufficio che ha definito la sua "casa".
    Originaria di Brindisi, Laura Pedio a 28 anni ha cominciato a lavorare nel capoluogo lombardo, inzialmente alla Procura presso la Pretura e poi, in seguito alla riforma del 1999, al quarto piano del palazzo di Giustizia. "Ho trascorso qui trent'anni e ne sono orgogliosa. Milano è una città straordinaria. È la cartina tornasole dello stato del Paese e questa procura ne è lo specchio", ha detto. Da allora "sono cambiate molte cose, ma ciò che non è cambiato è questo ufficio che continua ad essere all'avanguardia, un luogo di innovazione, di cultura giuridica, di sperimentazione nelle investigazioni in tutti settori di contrasto alla criminalità".
    Oltre a ringraziare tutti i colleghi, i suoi assistenti, la polizia giudiziaria, il personale amministrativo, ha sottolineato come questi ultimi anni sono stati caratterizzati da una "collaborazione proficua" e una "grande intesa" professionale con il procuratore Marcello Viola. Inoltre, rivolgendosi al Presidente della Corte d'Appello, Giuseppe Ondei, ha ricordato le sue "doti di organizzatore", garanzia anche per il futuro, in quanto sarà sempre a capo del "mio distretto".
    Definendo la procura di Milano un "unicum" anche nell'accoglienza ai giornalisti, "sempre presenti, perchè si lavora con trasparenza", ha messo in luce quanto la "sinergia interna ed esterna, con il Tribunale o i gip, è stata la nostra forza e ci ha consentito di affrontare" le criticità e "a farcela, perchè Milano ce la fa sempre" come è capitato durante la pandemia: "Ci siamo inventato un ufficio da remoto e il processo telematico" così da "garantire tutela a vittime e imputati".
    Infine un accenno alle "difficoltà degli ultimi anni" dovuti alle tensioni e agli scontri tra pubblici ministeri ben noti.
    "Hanno rafforzato in me - ha spiegato - la convizione che lealtà, fiducia, trasparenza e onestà intellettuale sono valori che mai devono essere dati per scontati e che dobbiamo coltivare perché su questi si fonda lavoro di squadra". (ANSA).
   

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