Puglia

Giorno memoria vittime lavoro, corteo in mare a Taranto

Presenti decine di studenti con striscioni 'Per non dimenticare'

Redazione Ansa

(ANSA) - TARANTO, 27 SET - Sulla ringhiera del canale navigabile di Taranto questa mattina campeggiavano gli striscioni con la scritta 'Per non dimenticare mai' per il passaggio del corteo a mare in occasione della dodicesima edizione della manifestazione in memoria delle vittime del lavoro, del dovere e del volontariato, a cui hanno partecipato oltre 400 studenti. Un'iniziativa, che si svolge dal 2013, organizzata dal Comitato 12 giugno, fondato oltre venti anni fa dall'ex operaio Ilva Cosimo Semeraro dopo la morte di due suoi colleghi schiacciati da una gru.
    I manifestanti si sono radunati nel piazzale Democrate per un momento di raccoglimento e riflessione. Poi l'imbarco a bordo di due motonavi che hanno raggiunto il quarto sporgente del porto, dove il 28 novembre del 2012 morì Francesco Zaccaria, il 29enne operaio del Siderurgico caduto in mare con la gru sulla quale operava, al passaggio di un tornado. Qui è stata lanciata in acqua una corona di alloro benedetta dall'arcivescovo di Taranto Ciro Miniero.
    Quella di oggi potrebbe essere stata l'ultima edizione dell'iniziativa. "Non ho più le forze e mi scuso per non aver fatto abbastanza per i miei figli e i miei nipoti. Ho cercato in tutti i modi in questi anni di sensibilizzare l'opinione pubblica su queste tematiche. Ora tocca a voi giovani, il futuro è il vostro", ha detto Semeraro, che si ammalò di asbestosi per aver lavorato a contatto con l'amianto nel Siderurgico.
    Diciotto studenti (sei per ogni colore) hanno indossato tute e caschi verdi, bianchi e rossi. In apertura della manifestazione Semeraro, stringendo la bandiera italiana, ha ribadito la richiesta dell'associazione di un fondo vittime per il lavoro e l'annullamento della prescrizione per le morti sul lavoro. Alla manifestazione, oltre ad alcuni parenti delle vittime e amministratori locali, ha preso parte anche Alessandro Marescotti, docente e presidente dell'associazione Peacelink.
    "Una comunità che dimentica - ha osservato - non è comunità. Per questo siamo qui. Tanti lavoratori hanno perso la vita in una fabbrica che ci ha lasciato una scia di dolore e sofferenza".
    (ANSA).
   

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