(ANSA) - BARI, 09 OTT - Hanno patteggiato pene comprese tra
un anno e sei mesi a due anni di reclusione (sospese) sei
imputati di un processo sulle presunte truffe da 22 milioni di
euro ai danni della Regione Puglia, sui compensi legali pagati
dall'ente per migliaia di contenziosi sugli indennizzi agricoli.
Il processo partì dall'inchiesta 'Leguleio' della Guardia di
finanza che coinvolse 21 persone, accusate a vario titolo di
associazione per delinquere, corruzione in atti giudiziari,
truffa ai danni dello Stato, truffa aggravata ai danni della
Regione Puglia, autenticazione di firme false, firme false di
persone decedute, riciclaggio e autoriciclaggio.
La pena più alta è stata concordata per l'avvocato Michele
Primavera, coinvolto in questo filone insieme ai colleghi Oronzo
Panebianco, Assunta Iorio e Francesca Fiore, il marito di
quest'ultima Luca Pedroncelli e la dipendente del Tribunale di
Bari Giuliana Tarantini. I patteggiamenti nei confronti dei sei,
inizialmente respinti in udienza preliminare, sono stati
ratificati oggi, in dibattimento, davanti al collegio presieduto
dal giudice Marco Guida. Secondo l'accusa, gli avvocati
coinvolti avrebbero intentato migliaia di cause contro la
Regione per conto di agricoltori e allevatori destinatari di
contributi (con mandati falsi o rilasciati in modo illegittimo)
e, per "impedire alla Regione Puglia un'efficace difesa in
giudizio", avrebbero creato "falsi domicili" intentando "azioni
legali nei confronti dell'Ente in varie parti d'Italia", come si
legge negli atti della Procura, in modo da recuperare le spese
legali. Alcune cause erano intentate anche per conto di persone
decedute. La vicenda si è poi divisa in più tronconi: per alcuni
imputati il processo è ancora in corso in dibattimento, per
altri la posizione è stata definita in abbreviato lo scorso
novembre. (ANSA).
Truffa da 22 milioni alla Regione Puglia, patteggiano in sei
Il presunto raggiro riguarda le spese legali pagate dall'ente