(ANSA) - BARI, 06 NOV - "Qualche giorno fa, abbiamo ricevuto
a mezzo posta elettronica la generica offerta - palesemente
irricevibile nella forma e nei contenuti - di un immobile di
valore non specificato e dell'autovettura di proprietà
dell'imputato, la stessa auto utilizzata per raggiungere il
luogo dell'omicidio. Non una parola di scuse, nessuna
manifestazione di resipiscenza.
Quella sera, dopo aver aspettato Di Giacomo sotto casa,
Vassalli lo avrebbe ucciso sparando sette colpi di pistola da
distanza ravvicinata prima di fuggire a bordo della sua auto. Il
movente, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, sarebbe
riconducibile a una vertenza civile per responsabilità
professionale che la figlia di Vassalli, ex paziente di Di
Giacomo, aveva intentato qualche anno prima nei confronti del
fisioterapista. (ANSA).
Fisioterapista ucciso, 'proposta di risarcimento irricevibile'
Legali, 'non si è scusato né ha dimostrato resipiscenza'