(ANSA) - VILLA CASTELLI, 16 NOV - "Sono nato il 17 novembre
1924 e di questi cento anni i più belli sono i 75 con la talare.
Sono stato ordinato sacerdote il 14 luglio 1949".
Quando è venuto al mondo, a Ceglie Messapica "la chiesa del
paese forniva anche una istruzione religiosa che io ho
frequentato. Dopo qualche anno, dissi ai miei genitori che
volevo farmi sacerdote mio padre confidò a mia madre 'Non ha la
faccia del prete'. E invece…". E invece da 75 anni don Pietro
celebra messa ogni giorno, confessa e impartisce benedizioni.
Ricorda come complicato il periodo del secondo conflitto
mondiale.
"Si viveva con una certa ansia - dice - non capendo neppure
cosa fosse la guerra, a differenza di oggi. Ora vediamo,
sentiamo, percepiamo il dolore e la sofferenza. Se non fossi
cristiano, taglierei la testa a quelli che organizzano le
guerre". Le sue giornate iniziano con le preghiere. "Metto al
sicuro le lodi", riferisce e aggiunge: "Poi leggo i giornali
perché il Vangelo serve per caricare la vita della vitalità di
Dio, i quotidiani per aggiornarsi di quello che accade. Ho
sempre letto il giornale cattolico ma anche quelli legati al
pensiero estremista della politica per capire cosa pensano".
Nel corso del suo secolo, la Chiesa è cambiata. "Ho tirato un
sospiro di sollievo quando è stata consentita la lingua
italiana: il latino faceva sì, a mio parere, che le preghiere si
imparassero senza comprenderle", sostiene. E Papa Francesco? "Mi
piace anche se a molti preti non va perché sono comodi. Cristo
ha detto andate, non state. Il cristianesimo è nato per le
strade. Ecco io penso che la Chiesa debba essere più apostolica
e meno borghese", continua. E a chi con sarcasmo gli chiede
perché è ancora in vita, replica sorridendo: "Evidentemente per
Dio non sono ancora maturo per affidarmi alle sue braccia".
(ANSA).
Don Pietro compie 100 anni, 'la Chiesa sia meno borghese'
Nato nel 1924, vive nel Brindisino