(ANSA) - FOGGIA, 25 NOV - "E' molto significativo che ci sia
una panchina rossa in tribunale. Non è l'unico presidio perchè
abbiamo anche lo sportello di ascolto per le donne vittime di
violenza.
"La persona che decide di fare ricorso alla violenza perchè
concepisce l'amore come proprietà e la relazione come possesso
non pensa alle conseguenze - continua il procuratore - o
addirittura ha deciso di farla finita come l'ultimo episodio
accaduto nel nostro territorio (il riferimento è al femminicidio
di Celeste Palmieri uccisa a San Severo il 18 ottobre scorso dal
marito morto suicida ndr). Solo se culturalmente dentro di sé ha
il rifiuto della violenza come metodo di risoluzione dei
conflitti allora si asterrà. La repressione è necessaria,
peraltro deve essere accompagnata dalla rieducazione in carcere
, altrimenti neanche quello può bastare".
"Questo simbolo è importante in un luogo come tribunale
perchè gli operatori del diritto combattono ogni giorno per
migliorare la situazione - ha detto l'avvocata Claudia Foglia
presidente del comitato pari opportunità del consiglio ordine
degli avvocati - Noi dobbiamo fare in modo anche attraverso
questi simboli che le notizie di violenza e femminicidi
diventino normali e che non ci sconvolgano più. Questo questo è
anche il ruolo di un operatore del diritto" (ANSA).
Procuratore Foggia, violenza su donne è questione culturale
Inaugurata panchina rossa nella sede del Tribunale