(ANSA) - BARI, 09 DIC - Un vaccino creato in base alle
mutazioni genetiche che caratterizzano un paziente oncologico ad
alto rischio di recidiva. Un modo per consentire a chi è malato
di poter pensare al proprio futuro.
La donna lo scorso agosto è stata sottoposta a intervento
chirurgico che ha comportato "la resezione completa di una
neoplasia dell'alta via urinaria ad alto rischio di recidiva
sulla base delle caratteristiche istopatologiche", si legge nel
comunicato diffuso dal policlinico.
Il campione chirurgico e il sangue periferico della 75enne
sono stati analizzati con sequenziamento di nuova generazione da
un'azienda di biotecnologia e biofarmaceutica esterna per
"identificare e quantificare - continua la nota - le mutazioni
somatiche caratterizzanti la sua neoplasia e per generare
molecole di Rna messaggero codificanti per i neoantigeni
specifici del tumore della paziente". In questo modo, con la
vaccinazione si previene la recidiva a cui la donna era esposta.
"Fino a oggi abbiamo potuto usare solo la chemioterapia
convenzionale ed è difficile trovare le parole per esprimere la
gioia di essere riuscita, grazie al duro e costante lavoro di
tutto il team, a offrire questa rivoluzionaria strategia
terapeutica alla nostra paziente", spiega Mimma Rizzo,
investigatore principale dello studio per l'Oncologia medica del
Policlinico di Bari.
"Al policlinico di Bari si sta scrivendo una pagina
importante della medicina del futuro, orientata sempre di più
verso cure individualizzate", ha commentato il presidente della
Regione Puglia, Michele Emiliano. (ANSA).
Tumori vie urinarie, primo vaccino contro rischio di recidiva
Sperimentazione al policlinico di Bari su 75enne con neoplasia