Puglia

'Intervento in ritardo causò morte', 3 medici rischiano processo

Inchiesta su decesso di un 62enne di Bari all'ospedale 'Miulli'

Redazione Ansa

(ANSA) - BARI, 14 DIC - Il pm Silvia Curione della Procura di Bari ha chiesto il rinvio a giudizio per il direttore del reparto di Gastroenterologia ed Endoscopia dell'ospedale 'Miulli' di Acquaviva delle Fonti (Bari), e di due dirigenti medici dello stesso reparto, con l'accusa di omicidio colposo in ambito sanitario in relazione alla morte del 62enne barese Paolo de Scisciolo, avvenuta nella struttura lo scorso 23 aprile.
    Secondo quanto ricostruito dalla Procura, nonostante 'la colonscopia di controllo (il paziente era affetto da colite, ndr) avesse evidenziato la necessità di un intervento chirurgico quale unica alternativa terapeutica possibile alla luce del fallimento della terapia farmacologica', i medici avrebbero omesso 'di dare indicazione intervento di colectomia', poi effettuato 'inutilmente' il 19 aprile, 'proseguendo il trattamento farmacologico'. In questo modo, avrebbero determinato 'un grave e progressivo peggioramento clinico, sino all'insorgenza del megacolon tossico che determinava' la morte, avvenuta per 'shock settico secondario a megacolon tossico correlato ad una malattia infiammatoria del colon'.
    La necessità dell'intervento chirurgico sarebbe stata nota 'quantomeno a partire dal 26 marzo' scorso, ma l'intervento fu appunto eseguito quasi un mese dopo. A processo rischiano dunque di finire Francesco Decembrino, direttore del reparto, e i dirigenti medici Nicola Castellaneta e Domenica Firenti, 'avvicendatisi nei turni di servizio durante la degenza di de Scisciolo'.
    L'udienza preliminare si terrà davanti al gup Francesco Vittorio Rinaldi il 5 febbraio 2025. I fratelli della vittima sono assistiti dall'avvocato Mario Malcangi. (ANSA).
   

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