(ANSA) - LECCE, 19 DIC - Erano determinati - secondo le prime
ipotesi d'indagine - ad intimidire o a sottrarre la droga al
43enne barese Giuseppe De Giosa i killer che ieri pomeriggio,
alla periferia di Lecce, hanno ucciso il presunto corriere di
sostanze stupefacenti. L'uomo è stato assassinato con due colpi
di pistola dei cinque esplosi da almeno due sicari, uno dei
quali impugnava un kalashnikov dal quale sono partiti due
proiettili che sono andati a vuoto.
La circostanza che induce a pensare che l'omicidio non fosse
premeditato è - secondo gli investigatori - ricavabile dal fatto
che i killer sono fuggiti lasciando sul luogo del delitto il
borsone della vittima, con all'interno circa sette chili di
hascish. Inoltre, nell'abitacolo della Panda del 43enne, sono
rimasti i soldi che De Giosa aveva con sé, probabilmente il
provento di precedenti consegne di droga. Resta da capire se
nella Panda o nella disponibilità della vittima, oltre
all'hashish, ci fosse dell'altro stupefacente, di maggior
valore, che era il vero l'obiettivo (divenuto bottino) della
rapina. (ANSA).
Omicidio Lecce, forse i killer volevano solo sottrarre la droga
Fonti investigative, probabilmente l'omicidio non è premeditato