Puglia

Associazioni, 'a Taranto le bonifiche del Sin vanno a rilento'

Flashmob per la campagna nazionale 'Ecogiustizia subito'

Redazione Ansa

(ANSA) - BARI, 15 GEN - "A Taranto le bonifiche del Sito di interesse Nazionale (S.I. N) procedono a rilento. Degli originari 4383 ettari di superficie a terra solo lo 0,1% è stato bonificato. Ritardi, omissioni, promesse mancate, diritti negati, ma anche fondi bloccati destinati alle bonifiche pesano sul territorio, mentre si continua a morire a causa dell'inquinamento prodotto dall'ex Ilva e non solo". A denunciare il "mancato risanamento del territorio" sono Acli, Agesci, Arci, Azione Cattolica Italiana, Legambiente e Libera nel giorno della tappa tarantina della campagna nazionale "Ecogiustizia: in nome del popolo inquinato" dedicata alle mancate bonifiche in Italia.
    Questa mattina si è svolto un flash mob davanti al Mar Piccolo (presso la pensilina liberty), per il quale "il Ministero dell'Ambiente - è stato spiegato - aveva prescritto la messa in sicurezza di emergenza nel 2005, ma ad oggi non risulta essere stato effettuato nessun importante intervento di risanamento ambientale. E' dunque uno dei simboli di quanto non si è fatto".
    Nel pomeriggio, alle ore 17.00, ci si sposterà al quartiere Tamburi dove, nella sala parrocchiale della chiesa Gesù Divin Lavoratore, si terrà un'assemblea pubblica per confrontarsi - si aggiunge - sul futuro di Taranto e firmare un patto di comunità per l'ecogiustizia, con l'obiettivo di monitorare lo stato dell'arte della bonifica, sollecitare le istituzioni ad agire concretamente e con urgenza e promuovere idee e progetti per lo sviluppo sostenibile del territorio nell'ottica della transizione ecologica. Interverrà anche il commissario straordinario per gli interventi urgenti di bonifica, ambientalizzazione e riqualificazione di Taranto, Vito Felice Uricchio. Si intende stringere un patto "con cui associazioni e cittadini - viene evidenziato - chiedono alle istituzioni che si proceda con urgenza alla bonifica del Mar Piccolo, alla bonifica sia delle cosiddette aree escluse, di diretta pertinenza dei commissari di Ilva in As, sia di quelle occupate dalle attività produttive in capo ad Acciaierie d'Italia in As, al completamento delle indagini sulle aree incluse nel perimetro Sin e alla rapida conclusione delle conferenze dei servizi, allo sblocco dei fondi CIS (contratto di sviluppo) già stanziati e destinati alle bonifiche di Taranto". (ANSA).
   

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