(ANSA) - BRINDISI, 21 GEN - "Quel giorno", il 9 novembre,
"dovevo andare a ritirare la sostanza, e scoprii che mancavano
cocaina e marijuana. Tirai uno schiaffo a Paolo perché mi disse
che si era stancato di questa situazione e che voleva chiamare i
carabinieri".
Borracino (che aveva 17 anni all'epoca dei fatti ed è difeso
dall'avvocato Maurizio Campanino) è imputato a Brindisi, con la
madre di Stasi e altre quattro persone, per detenzione di
stupefacenti ai fini di spaccio, in concorso.
Borracino in udienza oggi sta ricostruendo i suoi rapporti
con la vittima e la madre di Stasi, in riferimento a ciò che
accadeva all'interno dell'appartamento del 19enne, dove - ha
detto - "avveniva sin dai primi mesi del Covid il
confezionamento di dosi di droga tra cocaina, marijuana e
hashish". Borracino ha più volte negato "di voler uccidere
Stasi", ma la sua intenzione era solo "spaventarlo".
La famiglia della vittima, difesa dall'avvocato Domenico
Attanasi, si è costituita parte civile. (ANSA).
Omicidio 19enne nel Brindisino, 'Paolo voleva denunciarmi'
Presunto killer: 'Non volevo ucciderlo ma solo spaventarlo'
![Omicidio 19enne nel Brindisino, 'Paolo voleva denunciarmi'](/webimages/img_700/2025/1/21/2a17124b958f9f2c6f6aed81be878cc5.jpg)