Puglia

Omicidio 19enne nel Brindisino, 'Paolo voleva denunciarmi'

Presunto killer: 'Non volevo ucciderlo ma solo spaventarlo'

Omicidio 19enne nel Brindisino, 'Paolo voleva denunciarmi'

Redazione Ansa

(ANSA) - BRINDISI, 21 GEN - "Quel giorno", il 9 novembre, "dovevo andare a ritirare la sostanza, e scoprii che mancavano cocaina e marijuana. Tirai uno schiaffo a Paolo perché mi disse che si era stancato di questa situazione e che voleva chiamare i carabinieri". Sono le parole pronunciate oggi dal 20enne Luigi Borracino - già condannato in primo grado dal tribunale dei Minori di Lecce per l'omicidio del 19enne Paolo Stasi, il 9 novembre del 2022 a Francavilla Fontana - nel corso dell'udienza che si è svolta oggi davanti alla Corte d'assise del tribunale di Brindisi (presidente Maurizio Saso) nell'ambito del processo per l'omicidio del giovane.
    Borracino (che aveva 17 anni all'epoca dei fatti ed è difeso dall'avvocato Maurizio Campanino) è imputato a Brindisi, con la madre di Stasi e altre quattro persone, per detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio, in concorso.
    Borracino in udienza oggi sta ricostruendo i suoi rapporti con la vittima e la madre di Stasi, in riferimento a ciò che accadeva all'interno dell'appartamento del 19enne, dove - ha detto - "avveniva sin dai primi mesi del Covid il confezionamento di dosi di droga tra cocaina, marijuana e hashish". Borracino ha più volte negato "di voler uccidere Stasi", ma la sua intenzione era solo "spaventarlo".
    La famiglia della vittima, difesa dall'avvocato Domenico Attanasi, si è costituita parte civile. (ANSA).
   

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