Puglia

Nel carcere di Bari un laboratorio di scrittura con gli studenti

Il progetto è organizzato in collaborazione con il Comune

Nel carcere di Bari un laboratorio di scrittura con gli studenti

Redazione Ansa

(ANSA) - BARI, 28 GEN - Un percorso di scrittura autobiografica, narrazione ad alta voce e storytelling digitale.
    Con l'obiettivo di trasformare le storie di vita dei detenuti in testimonianze capaci di ispirare e sensibilizzare. Si tratta del laboratorio 'Autori!', parte della stagione 2024-2025 dei Laboratori urbani, al via nel carcere di Bari in collaborazione con il Comune e che vedrà la partecipazione di alcuni studenti di liceo. Il progetto si concluderà con la pubblicazione di un podcast sulle principali piattaforme, in programma per la primavera 2025, curato da 'Omero su Marte' di Lorenzo Scaraggi.
    Le finalità, spiega il Comune in una nota, "sono due: favorire il processo di riflessione e responsabilizzazione dei detenuti attraverso la scrittura e diffondere un messaggio educativo che possa arrivare anche alle nuove generazioni".
    Il laboratorio si articolerà in due fasi. La prima, dedicata alla scrittura autobiografica e creativa, permetterà ai detenuti di raccontare la propria storia, riflettendo sui vissuti personali. La seconda prevede la registrazione degli elaborati in formato audio. Una delle puntate del podcast sarà inoltre registrata dal vivo, nel corso dell'evento conclusivo all'interno della casa circondariale, dove i detenuti dialogheranno con un gruppo di studenti del liceo Salvemini di Bari, creando così un vero e proprio "dialogo riparativo".
    Il laboratorio, evidenzia il Comune, "non si limita a coinvolgere i detenuti, ma si intreccia con il mondo della scuola, creando un ponte tra il carcere e la società esterna".
    Gli studenti avranno infatti l'opportunità di accedere in anteprima ai racconti e di partecipare al processo di trasformazione della storia individuale in testimonianza collettiva. "Crediamo - spiega l'assessora comunale alle Culture, Paola Romano - che il podcast possa rappresentare uno strumento significativo per parlare della dimensione carceraria in maniera sensibile, partendo dal vissuto, dalle riflessioni e dalla percezione del futuro dei detenuti coinvolti". (ANSA).
   

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