(di Stefano Ambu)
(ANSA) - CAGLIARI, 11 OTT - "Sì, venga pure tranquillamente,
questo ristorante è accessibile ai disabili. Siete i benvenuti".
E invece spesso non è così: due gradini per entrare. E magari il
bagno è al piano di sotto e bisogna sfidare una rampa di scale.
Così pranzo o cena con amici possono diventare un problema. A
volte anche prendere un caffè diventa impossibile o molto
difficile. Per questo Marco Altea, 34 anni, cagliaritano,
sclerosi multipla diagnosticata quattro anni fa, ha deciso di
investire energie, tempo e anche i suoi risparmi in una app,
Whable che, grazie alle indicazioni e segnalazioni di chi è
disabile, consente di trovare i locali accessibili, non solo a
parole
"Quando chiediamo informazioni riceviamo indicazioni errate -
spiega Altea all'ANSA - Non in malafede. Ma solo perchè chi non
è disabile non capisce quali possono essere i problemi di chi lo
è. Per questo attraverso Whable costruiamo una mappa con le
indicazioni fornite da disabili". Non ci sono statistiche, ma
l'esperienza diretta con una carrozzina racconta che ancora le
barriere sono troppe. "I posti davvero accessibili ci sono, ma
non sono moltissimi. E a volte - chiarisce l'ideatore dell'app -
basterebbe davvero poco per venire incontro alle esigenze dei
disabili. Perchè incontrare una barriera per noi è come leggere
un cartello con la scritta: 'qui i disabili non possono
entrare'. E non è bello. Per questo vogliamo, anche con l'app,
invitare i disabili a uscire. Perché essere costretti a stare
sempre in casa può portare a esclusione sociale e solitudine".
Quindi voglia di reagire. Con una app che piano piano riceve
consensi. Un modo "per rispondere a un mondo che spesso sembra
pieno di barriere, letterali e figurative", precisa Altea. L'app
permette di verificare l'accessibilità dei locali, come bar e
ristoranti. "Così chi anche i disabili possano vivere la loro
vita sociale con serenità, evitando le sfide delle barriere
architettoniche". Un'app che non deve rimanere a Cagliari ma che
può essere utile a tutti: da Londra a Monaco. Nei giorni scorsi
Altea era proprio in Baviera per una presentazione: "Attraverso
contatti e social ci stiamo allargando e puntiamo all'Europa",
annuncia.
Per questo è stata lanciata una raccolta fondi su GoFundMe.
Obiettivo: 25mila euro per migliorare l'applicazione ed
espandere il suo utilizzo anche al di fuori dell'Italia. L'app
Whable è già disponibile gratuitamente in italiano su Play Store
e App Store. "Ma vogliamo fare di più - conferma Altea -
migliorarla, renderla più potente e inclusiva". L'idea è
semplice: far recensire i locali da persone con disabilità, per
persone con disabilità. "Questo significa trovare locali senza
barriere architettoniche - spiega ancora il creatore dell'app -
bagni veramente accessibili e spazio sufficiente tra i tavoli.
Ecco perché Whable è così importante. Aiuta a creare una
comunità che si sostiene a vicenda, rendendo più facile per
tutti noi condividere momenti speciali".
Non solo bar e ristoranti. Il progetto è ambizioso. Ed è
pronto a raccogliere la sfida di chi cerca un percorso facile e
accessibile per andare alle poste, prendere un treno o un aereo.
"Perchè - ricorda Altea - anche quando i percorsi sono previsti,
a volte non sono indicati bene". Un problema, non solo italiano,
ma internazionale. Ora c'è Whable. (ANSA).
Locali senza barriere, nasce l'app per disabili
Creata da un malato di sclerosi multipla, 'puntiamo all'Europa'