(ANSA) - ROMA, 18 NOV - "E' importante insegnare, anche alle
generazioni più anziane, l'utilizzo di device digitali come
strumento di compensazione per tutte le forme di ipovisione,
dalle più lievi alle più gravi". Lo ha detto l'oftalmologo
Gianni Virgili, dell'Università di Firenze e dell'A.
"Dal registro - ha spiegato Virgili - è di recente emerso
come l'uso di smartphone e tablet sia associato ad un migliore
punteggio Iadl (il questionario che fa riferimento al grado di
compromissione nelle attività strumentali della vita
quotidiana). Naturalmente sono state prese in considerazione
tutte le variabili di maggiore importanza, quali l'età, il
livello della vista, la certificazione di cecità o eventuali
problemi di udito; nonostante ciò, il dato rimane invariato,
confermando che chi utilizza tali strumenti abbia delle risorse
in più nel percorso riabilitativo".
"Un punto da non sottovalutare, però - ha sottolineato
l'esperto - è l'assenza di app nate da letteratura scientifica.
Inoltre, in un settore in così rapida evoluzione, sia in materia
di software che di programmi, bisogna identificare e valutare i
prodotti solo in quanto mezzi versatili per la riabilitazione.
Questo nuovo punto di vista ci pone, comunque, davanti a un dato
di fatto: la raccolta dati è fondamentale poiché permette
continui miglioramenti nel settore, sia in termini di conoscenze
generaliste sia per quanto concerne gli strumenti da utilizzare.
Prendervi parte è un gesto semplice che può migliorare le
condizioni del Paese".
Nel nostro Paese l'Istat stima che gli italiani dai 15 anni
in su con una limitazione grave alla vista siano quasi un
milione (di cui oltre il 70% over 65), quelli con una
limitazione moderata 8,6 milioni (di cui il 45% over 65).
(ANSA).
Registro per riabilitazione visiva, smartphone e tablet aiutano
In strumento promosso da Invat-Unione Ciechi dati 1000pazienti