Accessibilità

Registro per riabilitazione visiva, smartphone e tablet aiutano

In strumento promosso da Invat-Unione Ciechi dati 1000pazienti

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 18 NOV - "E' importante insegnare, anche alle generazioni più anziane, l'utilizzo di device digitali come strumento di compensazione per tutte le forme di ipovisione, dalle più lievi alle più gravi". Lo ha detto l'oftalmologo Gianni Virgili, dell'Università di Firenze e dell'A. O.U Careggi di Firenze, ricordando l'importanza di 'D.A.Re' (Devices & Aids Register), il registro degli ausili per la riabilitazione visiva promosso da Inavt - Istituto Nazionale di Valutazione Ausili e Tecnologie, ente collegato all'Uici (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti). 'D.A.Re' ha assunto un ruolo di portata nazionale: ogni anno, infatti, nel registro si inseriscono i dati di circa 1.000 pazienti provenienti da tutte le regioni d'Italia. Il tema è stato al centro di una sessione dal titolo 'Big data e registri', che si è svolta nell'ambito del 14esimo Congresso Nazionale degli Oculisti AIMO, che dopo tre giorni si chiude oggi a Roma.
    "Dal registro - ha spiegato Virgili - è di recente emerso come l'uso di smartphone e tablet sia associato ad un migliore punteggio Iadl (il questionario che fa riferimento al grado di compromissione nelle attività strumentali della vita quotidiana). Naturalmente sono state prese in considerazione tutte le variabili di maggiore importanza, quali l'età, il livello della vista, la certificazione di cecità o eventuali problemi di udito; nonostante ciò, il dato rimane invariato, confermando che chi utilizza tali strumenti abbia delle risorse in più nel percorso riabilitativo".
    "Un punto da non sottovalutare, però - ha sottolineato l'esperto - è l'assenza di app nate da letteratura scientifica.
    Inoltre, in un settore in così rapida evoluzione, sia in materia di software che di programmi, bisogna identificare e valutare i prodotti solo in quanto mezzi versatili per la riabilitazione.
    Questo nuovo punto di vista ci pone, comunque, davanti a un dato di fatto: la raccolta dati è fondamentale poiché permette continui miglioramenti nel settore, sia in termini di conoscenze generaliste sia per quanto concerne gli strumenti da utilizzare.
    Prendervi parte è un gesto semplice che può migliorare le condizioni del Paese".
    Nel nostro Paese l'Istat stima che gli italiani dai 15 anni in su con una limitazione grave alla vista siano quasi un milione (di cui oltre il 70% over 65), quelli con una limitazione moderata 8,6 milioni (di cui il 45% over 65).
    (ANSA).
   

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