Accessibilità

Al via Teseo, progetto guida per anziani fragili e famiglie

Della Fond. Don Gnocchi, per muoversi nel labirinto dei servizi

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 28 NOV - Parte a Milano un progetto a favore degli anziani: "Teseo. Fragilità e demenze in una comunità che cura", sviluppato da Fondazione Don Gnocchi - con Airalzh Onlus, Associazione per la Ricerca Sociale, Caritas Ambrosiana e Sociosfera Onlus per accompagnare gli anziani e i loro familiari aiutandoli ad orientarsi nei diversi percorsi, per superare i limiti della frammentarietà dei servizi e la marginalità delle informazioni. Un progetto che si prefigge di unire in rete tutte le parti coinvolte - sociali e sanitarie - adeguato ai nuovi bisogni della popolazione anziana o a rischio di fragilità e complementare alle risorse della comunità che sta loro intorno.
    Il progetto, che potrà essere replicato sul territorio nazionale, è tra i vincitori del bando "Welfare in Ageing" della Fondazione Cariplo, con un finanziamento di 600 mila euro.
    L'obiettivo è dunque costruire un modello di intervento innovativo, sostenibile e replicabile, adeguato ai nuovi bisogni della popolazione anziana a rischio di compromissione cognitiva e demenza, sussidiario e complementare alle risorse della comunità e a quelle istituzionali. Il progetto - di durata biennale - prenderà forma nella città di Milano con la prospettiva di proporsi come modello nell'ambito del Terzo Settore per tutto il territorio nazionale. L'Italia, secondo gli ultimi dati Istat, è tra i Paesi con l'aspettativa di vita più elevata, ma con i livelli più bassi di qualità della vita della popolazione anziana rispetto alla media europea. Inoltre, nel nostro Paese, su 13,8 milioni di over 65, 4,37 milioni vivono da soli. Inoltre, il 15% degli anziani dichiara di non incontrare alcun amico/a; la solitudine colpisce di più le donne. «La demenza è una malattia cronica e progressiva, con sintomi difficili da decodificare - spiega Fabrizio Giunco, direttore del Dipartimento Cronicità della Fondazione Don Gnocchi e responsabile del progetto -. La diagnosi è spesso tardiva, il percorso diagnostico può essere discontinuo. Il sistema è frammentato, non facilmente accessibile. E la ricerca di soluzioni può essere ancora più difficile o impossibile per le persone più sole o socialmente vulnerabili». (ANSA).
   

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