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'Io parlo con il dito', progetto di inclusione sbarca a Vercelli

Ideata una tovaglietta ricca di simboli per bar e ristoranti e rivolta a persone con disabilità comunicative

'Io parlo con il dito', progetto di inclusione sbarca a Vercelli (credit: Fipe)

Redazione Ansa

Una tovaglietta per bar e ristoranti su cui sono disegnati una ventina di simboli, che servono per esprimere sentimenti, per poter chiedere di andare in bagno, o semplicemente per richiedere al cameriere una forchetta o coltello in più. E' lo strumento di inclusione che approda anche a Vercelli grazie a Fipe Gruppo imprenditrici della provincia e all'associazione ClinicaMente. L'obiettivo del progetto nazionale "Io parlo con il dito" è di aiutare bambini e persone con disabilità comunicative e difficoltà di linguaggio. La tovaglietta verrà distribuita inizialmente in una quindicina di pubblici esercizi di Vercelli, e presenta simboli come un coltello, una forchetta, l'atto di lavare le mani o di chiedere aiuto. Non solo: anche una serie di volti che esprimono apprezzamento o disapprovazione, rabbia o tristezza.

    "Questa iniziativa - spiega Donatella Bertolone, presidente del Gruppo Fipe Donne Vercelli e responsabile del progetto a livello nazionale - rappresenta un'occasione sociale per dare modo ad ogni persona, indipendentemente dal grado di disabilità, di influenzare, mediante la comunicazione, le condizioni della propria esistenza. Inoltre rappresenta un'occasione per noi operatori di mettere a disposizione un semplice strumento con cui dimostrare la nostra attenzione all'inclusione".
   

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