"Per essere cittadino tra i cittadini, ogni persona dovrebbe avere diritto a potersi spostare liberamente. Le nostre città spesso non sono accessibili a tutti, ma solo a quanti possono camminare con le proprie gambe, a chi vede, a chi sente.
Sono, prosegue, "gesti di inciviltà, autentici atti di violenza, perché vanno ad aggravare la condizione di persone che già devono fare uno sforzo in più per spostarsi, in contesti non del tutto idonei. Spesso chi è gravato da una difficoltà particolare, è costretto ad una gimkana frenetica in contesti vandalizzati dai comportamenti omissivi e dalle violenze arbitrarie generate dalla cattiva educazione alla convivenza. Non è esagerato dire - conclude Giampietro - che occupare uno scivolo o le strisce pedonali rende praticamente prigioniere queste persone".