Accessibilità

L'Arte nel cuore, l'Accademia che abbatte le barriere

Da teatro a cinema, a musica: a lezione per superare le disabilità

Redazione Ansa

Calcare un palcoscenico, lavorare su un set cinematografico, vivere il mondo dell'arte a 360 gradi: sono le opportunità offerte dall'Accademia 'L'Arte nel cuore', con le due sedi di Roma e MIlano, ai ragazzi con disabilità per superare le sfide che la disabilità presenta loro ogni giorno, andando oltre i propri limiti e comunicando con gli altri in modo significativo.

"La mission della nostra Accademia - spiega la presidente Daniela Alleruzzo - è formare i ragazzi e dare una possibilità a coloro che non hanno mai potuto esprimere il proprio talento a causa della propria disabilità. Non ho voluto creare un'isola felice: L'Arte nel cuore non è dedicata solo a ragazzi con disabilità, ma è aperta anche ai ragazzi normodotati, perché soltanto quando si condivide un sogno, un progetto, si possono abbattere le barriere mentali e culturali. L'arte, in ogni sua forma, è uno strumento di inclusione, una forma di terapia naturale. Il teatro, ad esempio, aiuta non solo le persone con disabilità ma anche le normodotate che magari hanno difficoltà a relazionarsi, ad aprirsi. Permette loro di sviluppare nuove abilità, di liberare l'immaginazione e la fiducia in sé stessi. L'arte diventa uno strumento di forza".

Il progetto è nato nel 2005, primo nel suo genere. "Nel corso degli anni - racconta Alleruzzo - siamo riusciti anche a integrare i ragazzi nel mondo del lavoro. Una delle nostre allieve è stata la prima ragazza con sindrome di Down impegnata nel doppiaggio. Ha iniziato a doppiare nel 2020 e oggi lavora anche in produzioni cinematografiche internazionali. Abbiamo cambiato la vita a tanti di loro che hanno iniziato per hobby, ma che oggi sono attori professionisti, impegnati in fiction RAI, ma anche in film nazionali e internazionali. Alcuni nostri allievi anche con lo spettro autistico, grazie ai corsi, oggi sono DJ. Per alcuni è stata una rivincita. Non vediamoli come un peso, ma come una risorsa per la società".
 

   L'impostazione seguita è quella dell'Accademia di spettacolo, con lezioni di danza, recitazione, doppiaggio, musica e canto, per offrire una struttura pensata e progettata per l'insegnamento a persone con e senza disabilità. L'obiettivo dell'Accademia è quello di superare le barriere culturali e mentali, attraverso la condivisione di un'esperienza.

    L'associazione vuole colmare una carenza: la mancanza di offerta di servizi e attività per le persone con disabilità che possiedono doti artistiche e vogliono svilupparle in un ambiente integrato. «Anche i ragazzi con disabilità, se formati adeguatamente, possono lavorare. Lo testimoniano molti dei nostri allievi: Emanuela Annini, attrice con la Sindrome di Down, ha partecipato a Film, Fiction e lavorato come doppiatrice; Tiziano Donnici e Alessandro Tiberi hanno lavorato entrambi come doppiatori del lungometraggio "Champions". Perché dove c'è talento non esistono barriere. Nella nostra Accademia, gli alunni lavorano insieme, nella stessa classe, senza fare alcun tipo di distinzione. Proprio grazie a questa condivisione anche i ragazzi cosiddetti normodotati hanno superato le loro difficoltà, vincendo la timidezza e aumentando la propria autostima, prendendo proprio come guida la forza e la volontà dei ragazzi con disabiltà", conclude Alleruzzo.

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