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L'Ateneo di Cagliari è inclusivo, percorsi per studenti disabili

I racconti di tutor, studenti e docenti all'Inclusion Day

Redazione Ansa

(di Manuel Scordo) (ANSA) - CAGLIARI, 03 DIC - Giorgia, Davide, Elena tre studenti dell'Università di Cagliari, tre percorsi di studio diversi, tre storie di vita unite dal comune denominatore, la disabilità. Il loro vissuto, oggi giornata della disabilità, è diventato esempio per tutti gli studenti dell'Università di Cagliari e per le matricole. L'ateneo ha organizzato la prima edizione dell'Inclusion Day, un evento promosso da Donatella Petretto, delegata del rettore in materia d'integrazione sociale e diritti delle persone con disabilità, e organizzato dall'Ufficio SIA - Servizi per l'Inclusione e l'Apprendimento.
    Un momento di confronto tra studenti con disabilità, tutor, docenti e presidenti di facoltà per parlare di quanto l'Ateneo ha già fatto in tema di inclusione ma anche di ascoltare le storie di chi ha già intrapreso il percorso di studi. Ma non solo.
    L'evento è nato con l'obiettivo di accogliere le matricole con disabilità, con Disturbi Specifici dell'Apprendimento (DSA) e con Bisogni Educativi Speciali (BES), in modo da far loro conoscere le opportunità, le tutele e i servizi a loro dedicati che l'Ateneo mette a disposizione. "È una giornata importante - ha detto Petretto - con questo evento è possibile accogliere i nuovi studenti e le nuove studentesse dando loro il senso dell'esperienza precedente e di quella cura e di quella attenzione che il nostro ateneo ha nei confronti delle necessità di personalizzazione". Complessivamente, ha precisato la delegata del rettore "ci sono circa 500 studenti e studentesse con disabilità e circa 700 con disturbo specifico di apprendimento".
    Tra questi Giorgia, Davide, Elena che oggi pomeriggio hanno raccontato la loro esperienza. Giorgia, dislessica, ha spiegato quali erano stati i suoi problemi con lo studio prima di entrare all'Università, Davide ha spiegato quanto è stato importante per lui intraprendere gli studi per seguire le sue passioni come arte e letteratura: "ho conosciuto persone stupende - ha detto - Mi sono stati messi a disposizione dall'Ateneo particolari strumenti per poter studiare come il mouse che utilizzo con le labbra. Ho scoperto quanto è importante lo studio". Oppure Elena che ha voluto sottolineare l'importanza del Sia "ascolta tutti.
    Offre molte soluzioni, ma è necessario tenere l'attenzione alta, ascoltare le esperienze personali e aumentare la disponibilità, per non smettere di migliorare". (ANSA).
   

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