Terzo Tempo

La storia di un atleta in 11 parole chiave, oltre la malattia

Il libro "La notte ha smesso di fare paura" di Giacomo Perini

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 27 GIU - Corpo, mente e anima e 11 parole chiave: integrità, senso del limite, mancanza di controllo, perdita, gestione dell'assenza, vittima o sopravvissuto, ricostruzione, decostruzione, gratitudine, progetto, cambiamento. Ed una sintesi: l'invito al viaggio. Ed è proprio il viaggio di Giacomo, dalla malattia ad oggi. Un viaggio lungo 10 anni, racchiuso in un libro: 'La notte ha smesso di fare paura' (Santelli Editore) presentato al circolo canottieri Aniene alla presenza del presidente del Coni Giovanni Malagò, del Cip Luca Pancalli, di Alberto Tripi presidente di Almaviva e canottiere di lungo corso e di Gianni Letta. Un viaggio fatto di sofferenze, di cadute ma anche di risalite e ripartenze accompagnato dall'acuta analisi di Simone Casucci psicologo dello sport e preparatore mentale delle squadre nazionali che, in un parallelismo tra la storia di Giacomo e ciò che accade nella vita ha prodotto una sintesi sull'esistenza di ciascuno di noi. Una riflessione su come interpretare ciò che accade. In una perfetta sintesi con il canottaggio, l'unico sport in cui si danno le spalle al traguardo. E per gareggiare andando all'indietro serve forza mentale perchè non si vede dove si sta andando e dunque è necessario fare affidamento sulle proprie sensazioni. Perché - dice Giacomo - "il canottaggio insegna che, quando decidi di fare qualcosa, devi conoscere esattamente il perché, poi il come verrà da sé".
    Dalla diagnosi di un osteosarcoma ad alto grado di malignità all'amputazione di una gamba, dall'equitazione al canottaggio, "lo sport - dice - ti può salvare la vita". "In acqua sei portato a scoprire quale sia la tua vera attitudine, devi fare venire fuori il tuo vero carattere e provare a rafforzarlo. Su quel carrello che scorre avanti e indietro sull'imbarcazione, arrivi a capire fino in fondo chi sei, dove sei, chi vuoi diventare e dove vuoi arrivare". "Una disabilità nella vita può rivelarsi un'abilità nello sport. Nella società forse è ancora un tabù, ma nello sport può essere qualcosa di grandioso".
    "Il futuro e' cio' che faremo non cio' che succederà" - ha detto il presidente del Cip Pancalli nel corso della presentazione- e grazie allo sport si puo' diventare migliori e tirare fuori di casa altri giovani. Lo sport e il movimento paralimpico - ha concluso - posso essere una luce". Nel libro ho ritrovato la mia storia - ha detto dal canto suo Tripi - c'e' lo sport, il lavoro e la famiglia. La nostra vita dipende da noi - ha aggiunto - lo sport insegna a raggiungere gli obiettivi e insegna a perdere e a chiedersi cosa devo fare senza chiedersi di chi e' la colpa". "Lo sport e' una lezione di vita - ha detto Gianni Letta- e la lezione di Giacomo va oltre lo sport, e' istruttiva e terapeutica ed insegna ad affrontare la vita". Ed ora tutta la concetrazione e' su Parigi - ha detto Malagò - "perchè le aspettative sono tante". "In una vita fatta di tappe - ha concluso Giacomo - gli incidenti di percorso non possono contare più della meta. Le cadute non sono la fine di tutto, sono nuovi inizi". (ANSA).
   

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