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Gomitoli e fertilizzanti con i rifiuti della lana a Biella

I progetti al convegno nazionale per la Giornata europea

Redazione Ansa

(ANSA) - TORINO, 05 APR - L'associazione Gomitolorosa, presieduta dal senologo Alberto Costa, riutilizza la lana che altrimenti andrebbe smaltita come rifiuto speciale, per realizzare progetti di "Lanaterapia" nei reparti oncologici, soprattutto legati a tumori femminili come quello al seno o alle ovaie. Nei reparti oncologici si mettono a disposizione gomitoli di lana, con cui le pazienti possono sferruzzare durante le attese per gli esami o per la terapia. Per dare una seconda vita alla lana l'associazione sta sperimentando anche un nuovo progetto ambientale e sociale: le palline "Lanasciuga", quelle che servono a velocizzare i tempi nell'asciugatrice, realizzate in maniera artigianale da ospiti di centri accoglienza, le prime in Italia di lana autoctona.
    I progetti sono stati presentati oggi a Biella nel convegno nazionale per la terza "Giornata europea della lana", che ricorrerà il 9 aprile, organizzato proprio dall'associazione Gomitolorosa, in collaborazione con l'Agenzia Lane d'Italia e Legambiente, con il patrocinio del ministero dell'Ambiente e della sicurezza energetica. Sono due esempi di attività che puntano a trasformare la lana da rifiuto a risorsa, utilizzandola in modo creativo, utile e sostenibile, tenendo conto del fatto che è ormai diventata un rifiuto e classificato speciale: non può essere abbandonata e nemmeno bruciata. Eppure gli ovini allevati per carne e prodotti caseari vanno tosati e la loro lana, considerata di poco pregio e sostituita ormai spesso da materiale sintetico, è un rifiuto. Un altro progetto, "Agrivello", mira a convertire lana di pecora in fertilizzante da utilizzare in ambito agronomico. E' di Chiara Spigarelli, 33 anni, agronoma zootecnica di Udine, che ha creato per questo una startup. (ANSA).
   

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