"E se dovesse succedere a voi, a vostra insaputa?" Martina non ha mai digerito il fatto che Plutone, il 24 agosto 2006, fosse stato declassato a pianeta nano ed escluso dal Sistema Solare. Qualche anno più tardi, quando aveva 11 anni, la ragazzina durante una lezione di scienze pose una domanda: "Ma a voi sembra giusto che Plutone sia stato declassato? Vi sembra giusto che qualcuno venga escluso da un sistema senza aver fatto niente di male? Come vi sentireste se succedesse a voi?" Alla domanda molti sorrisero, altri ci scherzarono su. Ma qualcuno ne percepì la profonda importanza: l'insegnante di sostegno della classe, Francesca Tenchini, capì al volo che cosa Martina volesse dire e quanta rabbia avesse dentro per l'ingiustizia subita da Plutone. Dall'incontro della docente con Martina è nato il libro 'Plutone è uscito dal gruppo'. Il protagonista è appunto Plutone che, in una giornata come tante, riceve una lettera in cui vi è scritto che verrà declassato, escluso dal sistema solare, emarginato. La storia è raccontata nell'ultimo numero del 'Bullone', mensile dell'omonima fondazione non profit.
Francesca e Martina ritenevano giusto che Plutone facesse la sua battaglia, ma non che per forza dovesse essere armata, infatti Plutone non si munisce di un'arma, bensì di una matita, simbolo che l'intelletto e la testa sono superiori alla violenza fisica e corporea che può portare la guerra. In questo modo, Plutone cerca alleati scrivendo prima all'interno dell'universo spaziale vicino a lui e poi rivolgendosi ai bambini della Terra, ovvero a quelli che, come lui, vengono definiti "nani".
Lo scopo di Plutone non è affidarsi alla ricerca di alleati per condurre una battaglia basata sull'orgoglio e sull'invidia, ma è di creare un'alleanza e un modo di essere e di comportarsi. Difatti oggi le persone sono abituate a classificare e ad etichettare ogni cosa, come se tutto fosse o bianco o nero, escluso o incluso. Il fine del libro non è dare una soluzione irreale pensando che le discriminazioni nel nostro mondo non esistano, o che non esistano le classificazioni, ma, stando a questo dato di fatto, cosa possiamo fare per ridurle?
Così nasce l'idea di portare il libro nelle scuole attraverso un laboratorio: un momento di lettura e poi, con il «modulo di alleanza con Plutone» presente all'interno del volume, di creare l'attività di lavoro. I bambini subito dopo aver ricevuto il modulo si associano alla Pluto Company Lovers e lo possono fare scrivendo o disegnando una situazione d'ingiustizia che hanno visto, o che hanno subito loro stessi. "Le storie, attraverso la metafora, danno voce a situazioni in cui ci si può riconoscere e quindi esprimere. Danno spazio e tempo per far emergere le proprie emozioni», dice la professoressa Tenchini. L'obiettivo del libro è improntato sul significato educativo e ha in sé un aspetto molto empatico: quello di chiedersi come sta l'altro.
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