La Sardegna potrebbe essere una delle sei regioni italiane dove partirà la sperimentazione delle nuove norme che rivedono e riordinano le disposizioni in materia di disabilità, semplificandole. Lo riferiscono, in una nota, i vertici dell'Anmic (Associazione nazionale mutilati e invalidi civili) dopo l'incontro con la ministra per la Disabilità Alessandra Locatelli avvenuto nella nuova sede cagliaritana dell'associazione.
Secondo l'Anmic sono state affrontate alcune delle questioni di maggiore rilievo che interessano i sardi con disabilità - il 7,3% della popolazione - e le loro famiglie: le difficoltà di accesso all'assistenza sociale, la complessità della legislazione di riferimento, gli ostacoli per usufruire delle prestazioni e dei servizi ai quali hanno diritto.
Dialogando con il presidente regionale Fabrizio Rodin, Locatelli ha ribadito che ci sarà uno snellimento delle procedure delle commissioni di accertamento dell'invalidità e che saranno cancellate le visite di revisione per gran parte della categorie con malattie croniche o degenerative. Rodin ha sottolineato "la necessità di superare gli ostacoli che in questo momento costringono oltre 20mila sardi ad attendere una convocazione delle commissioni mediche. Diritti negati e delegati oltre i tempi stabiliti, che impediscono alle categorie fragili di usufruire delle agevolazioni e dei benefici ai quali dovrebbero avere pieno accesso".
È stata ribadito dalla ministra anche l'importanza di usare le terminologie giuste quando si parla di disabilità: "handicappato", "invalido" e "disabile" non saranno più ammesse in nessun documento ufficiale. "La persona dev'essere sempre al centro" ha detto Locatelli e ha assicurato "l'attenzione e la determinazione a individuare strumenti e soluzioni capaci di limitare i disagi che limitano l'inclusione sociale di una delle parti più fragili della comunità".
Rodin ha infine messo in evidenza "l'impegno dell'associazione nel supporto, attraverso le 9 sedi territoriali, sulle crescenti esigenze di informazione e assistenza delle persone con disabilità, ampliando la rete dei servizi a favore dei propri beneficiari, più di 50.000 all'anno, e garantendo la funzione di vero e proprio segretariato sociale, grazie all'azione quotidiana gratuita ad opera di personale qualificato".
"Con Amnic e con tante altre realtà associative di tutto il Paese- ha ricordato da parte sua la ministra Locatelli - abbiamo iniziato un percorso importante, di una nuova prospettiva: dall'inclusione alla valorizzazione della persona. Non solo mettere al centro la persona, ma iniziare ad investire sulla persona dal punto di vista istituzionale, del mondo del Terzo settore, che lo sta facendo molto bene, ma anche dal punto di vista privato e dei singoli cittadini. Vedere negli altri capacità, talenti e dare occasioni".
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