FIRENZE - "Con delibera 1577/2023, la Regione Toscana ha cancellato la 'vita indipendente', sostituendola col 'sostegno alla domiciliarità e all'autonomia'. Ciò significa negare alle persone con gravi disabilità che necessitano di assistenza personale la possibilità di vivere con un grado di libertà comparabile con quello degli altri e costringerle a morte precoce nelle prigioni Rsa".
E' quanto afferma in una nota l'associazione Vita indipendente annunciando per il 20 marzo una manifestazione di protesta davanti alla sede della presidenza della Regione in piazza del Duomo a Firenze. "In seguito a decenni di dure lotte", si spiega, "varie norme giuridiche internazionali e nazionali definiscono come 'vita indipendente' il diritto di vivere in concreto i propri diritti fondamentali e inviolabili.
Al contrario, con la vita autonoma non c'è in concreto nessun preciso diritto di vivere per i disabili gravi. Infatti 'vita autonoma' soddisfa chi può vivere coi soli ausili tecnici, 'vita indipendente' è anche per chi non può vivere senza assistenza personale.
Con una 'semplice' delibera la Giunta regionale ha violato gli articoli 2 e 3 della Costituzione italiana, la Convenzione Onu sui disabili, la legge quadro italiana sulla disabilità, lo Statuto della Regione Toscana e la legge regionale 66/2011". L'associazione chiede di ripristinare "immediatamente" nella delibera 1577/2023 "la dicitura 'vita indipendente'" e anche "di adeguare gli importi individuali che a Firenze sono fermi al 2004 e nel resto della regione sono fermi al 2012".
Associazione disabili, 'Toscana cancella la vita indipendente'
Annunciata protesta davanti alla Regione il 20 marzo