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Indagine Swg, per il 71% lo Stato fa poco o nulla su inclusione

Ricerca in occasione del premio Bomprezzi-Capulli. Appello per potenziare il ministero delle Disabilità

Franco Bomprezzi

Redazione Ansa

 A tre anni dal primo Osservatorio Cittadini e Disabilità è il tema dell'inclusione quello su cui c'è il giudizio più negativo. Una grande maggioranza degli italiani interpellati ritiene che sia lo Stato (71%) sia i cittadini (68%) facciano poco o nulla per garantire la partecipazione paritaria delle persone con disabilità. Con un'aggravante rispetto al 2021: cresce lo spostamento dalla voce "fare poco" verso la voce "fare nulla" per l'inclusione. Poco più del 30% degli italiani valutano come positive le politiche del Governo dal suo insediamento con il ministero della Disabilità. Ma il 45%, invece, non giudica efficace la sua azione. La legislazione, ad esempio la legge quadro sulla Disabilità e i decreti attuativi, e il lavoro svolto non sono stati sufficienti, o abbastanza conosciuti, per far registrare alle norme introdotte dal ministero un riconoscimento, se non minoritario.

    E' quanto emerge da quarto rapporto dell'Osservatorio Cittadini e Disabilità che con un'indagine Swg descrive come sta cambiando nel tempo la percezione dell'opinione pubblica sulla disabilità. Lo studio viene lanciato oggi in occasione del premio Bomprezzi - Capulli, promosso da Fondazione Crc, Fondazione di Comunità Milano e l'ong Cbm Italia che si occupa di persone cieche. Nel 2024 il Premio giornalistico nazionale, nel decimo anniversario della sua scomparsa, celebra il Franco Bomprezzi, pioniere del racconto del mondo della disabilità e dell'inclusione. Si affianca anche il concorso dedicato al giornalismo positivo in ricordo della giornalista del Tg2 Maria Grazia Capulli, ideatrice e conduttrice della rubrica televisiva "Tutto il Bello che c'è" su Raidue.

    Nel rapporto fanalini di coda sono i temi della vita indipendente e del dopo di noi, percepiti come priorità residuali. Le voci dove si registra una crescita dal sondaggio 2021 sono il lavoro, le azioni di sensibilizzazione, trasporti e barriere architettoniche. È lo sport in cima alla classifica con un 47% di giudizio positivo, con le paralimpiadi 2024 come fattore cruciale di conoscenza e rappresentazione delle persone con disabilità. Restano stabili negli anni l'ambito della scuola con il 43%, poi con il 38% quello dell'assistenza sanitaria e sociale, la tutela giuridica e riabilitazione. Per l'atteggiamento culturale della società cresce dal 2021 a oggi quello della "sensibilità" e "solidaristico", ma fanno ancora da contraltare negativo la tendenza al pregiudizio (da 66 a 62) e all'indifferenza (61) e quella alla discriminazione (da 44 a 40), cresce invece l'idea che si risponda alle esigenze della disabilità con impreparazione (da 53 a 56).

    "Dal primo Osservatorio lanciato dal Premio Bomprezzi- Capulli nel 2021 a oggi registriamo una scarsa presa di coscienza della società italiana sui diritti delle persone con disabilità - afferma Simone Fanti, vicepresidente Premio Bomprezzi - Capulli.

    Il giudizio di poca incisività ed efficacia delle politiche governative è un segnale per la premier Meloni: nonostante si siano tenuti l'Expo sulla disabilità e il primo G7 sul tema, l'opinione pubblica non percepisce un impegno significativo.
    Facciamo quindi un appello per potenziare il ministero della Disabilità, e per rendere disponibili nuove risorse per rispondere alle esigenze di chi vive ogni giorno in una condizione di disabilità". (ANSA).
   

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