"Questo Sanremo per me è il terzo e sarà anche l'ultimo da presidente, perché questa straordinaria esperienza al vertice dell'azienda si concluderà dopo tre anni, come era nelle intenzioni fin dall'inizio". Arriva in occasione della conferenza stampa di apertura del Festival di Sanremo il saluto della presidente Rai, Marinella Soldi, che, pur essendo ampiamente annunciato, coglie un po' di sorpresa per location e tempistica.
L'edizione dello scorso anno, costellata di polemiche che fecero insorgere la destra già al governo, costò cara all'ex ad Carlo Fuortes, chiamato insieme a lei dall'ex premier Mario Draghi alla guida della tv pubblica, che pochi mesi dopo devette lasciare. Questa sarà l'ultima per Soldi che sembra con le sue parole e il suo invito all'unità chiudere definitivamente un triennio partito sotto l'egida di una maggioranza larghissima e finito sotto quella guidata da Giorgia Meloni.
Ora sarà lei, in primo luogo, a decidere il futuro di Viale Mazzini. A fine aprile è prevista l'approvazione del bilancio, poi ogni data sarà buona per il rinnovo del cda. Il dubbio è se ciò accadrà prima o dopo le elezioni europee dell'8 e 9 giugno.
Fratelli d'Italia - non è un mistero - punta dritto per il ruolo di amministratore delegato sull'attuale direttore generale Giampaolo Rossi, che domenica ha accompagnato i cronisti sul treno Roma-Sanremo. Non c'era, ufficialmente perché aveva la febbre, l'ad Roberto Sergio. Oggi i due, accompagnati da Soldi, hanno salutato insieme le maestranze, pur non intervenendo in conferenza stampa.
L'assenza di domenica sul treno non ha fatto altro che rinfocolare le voci di un attrito nella coppia di vertice, esplose dopo l'ultima intervista di Sergio a Italia Oggi con la quale l'ad, mettendosi a disposizione di Palazzo Chigi e delineando la necessità di una nuova organizzazione aziendale, è parso a molti lanciare la sfida per la successione alla guida della Rai per il prossimo triennio. Sergio può rivendicare l'approvazione del piano industriale e i passi avanti sul piano immobiliare, che dovrebbero consentire alla tv pubblica di mettere sotto controllo il debito, ma è sull'offerta editoriale che nella maggioranza le visioni non sarebbero omogenee.
Rossi è fortemente sponsorizzato da Fdi, ma Sergio gode di un appoggio ampio nei partiti della maggioranza. Per questo le europee potrebbero essere l'occasione necessaria per pesarsi, anche in vista della scelta del presidente. Una poltrona sulla quale Forza Italia punta a far sedere l'attuale membro del cda Simona Agnes. Occorrerà, però, capire la posizione dell'opposizione, che può far mancare il sostengo necessario per raggiungere i due terzi dei componenti della Vigilanza. Al momento la minoranza si presenta divisa sulla Rai e Pd e Movimento 5 Stelle si scambiano accuse sulla gestione presente e su quelle passate.
Domani al presidio voluto dalla segretaria dem Elly Schlein, in programma davanti a Viale Mazzini, non ci sarà Giuseppe Conte, né altri esponenti del suo partito. Si attendono associazioni come l'Anpi, Articolo 21, oltre a esponenti di Sinistra Italiana e Verdi per protestare contro "l'occupazione meloniana della tv pubblica". Non parteciperà l'associazione Indignerai che contesta "la mancanza di coerenza" da parte del Pd, che "ha usato la Rai come un personale strumento per esercitare potere". L'Usigrai ha, invece, organizzato una conferenza stampa nella sede della Fnsi per chiedere "una riforma per liberare il servizio pubblico dal controllo dei governi di turno". L'Unirai, il sindacato vicino alla destra, ha organizzato un contro sit-in per "riaffermare il principio dell'autonomia professionale dei giornalisti oggi sotto attacco da chi ne mortifica il lavoro con campagne strumentali e pretestuose". (ANSA).
Soldi saluta prima di Sanremo, s'avvicina cambio cda
Meloni punta su Rossi come Ad, ma Sergio si gioca le sue carte