"Tornare al festival sessant'anni dopo? È bellissimo: sarà un momento di grande riconoscenza per l'affetto che il pubblico ha conservato per me lungo tutto questo tempo". Era il 1964 quando Gigliola Cinquetti vinceva a Sanremo a soli 16 anni con Non ho l'età (per amarti), la canzone con cui poco dopo avrebbe trionfato all'Eurovision a Copenaghen, prima italiana ad aggiudicarsi la competizione e più giovane cantante in assoluto a salire sul podio.
Con la voce limpida e potente e l'innocente freschezza, quella ragazzina di Verona sbaragliò tutti: "Se allora mi avessero detto che dopo sessant'anni avrei cantato di nuovo Non ho l'età - sorride Cinquetti, che oggi ha 76 anni e per qualche giorno si è rifugiata tra le sue montagne della Lessinia - avrei risposto 'speriamo di no', quasi per non lasciarmi più irretire dai meccanismi dello show. E invece ora si chiude un cerchio ed è bellissimo: non è mai scontato che chiamino proprio te. Sono pronta a riprendermi tutto quello che è mio, compresa la canzone. L'ho anche combattuta inutilmente per molto tempo, come spesso accade agli artisti, che faticano a riconoscere la propria opera quando ha troppo successo: è come se in qualche modo venisse sottratta dal pubblico che vuole interpretarla e percepirla a modo suo, è un sottile gioco psicologico. Ma adesso sono orgogliosa di quella ragazzina e penso: 'anvedi questa, era veramente forte". E poi "tutto torna: per festeggiare i 70 anni della televisione alle Gallerie d'Italia a Torino si è appena inaugurata la mostra Non ha l'età - Il Festival di Sanremo in bianco e nero 1951-1976, curata da Aldo Grasso: in mezzo ci sono anch'io".
Sanremo la proiettò nell'Empireo del successo, trascinandola dalla Francia al Giappone, dalle Cascate del Niagara al Cile, ma la espose anche alle etichette: chi - come Luigi Tenco - la giudicava perbenista e antipatica, chi la vedeva come una madonna, come la stessa Cinquetti racconta nel romanzo autobiografico A volte si sogna, uscito a fine 2023 per Rizzoli.
"Ho avuto una giovinezza complicata, ma bella, perché è stata una prova che mi ha temprato e mi fatto capire tante cose. Ora sono nel periodo della riconoscenza: si sono dissipate tutte le paure, i dubbi che mi accompagnavano da ragazza. Per dirla con un'altra celebre canzone, Il cielo è sempre più blu".
Ma non c'è solo il libro: su Paramount+ è arrivato il film L'età giusta, la commedia diretta da Alessio Di Cosimo che la vede accanto a Valeria Fabrizi, Giuliana Lojodice e Paola Pitagora nel ruolo di un quartetto agée che non si arrende al tempo che passa. "Ho ritrovato queste straordinarie compagne di viaggio: abbiamo vissuto coralmente sia il set sia i momenti privati. È stato terapeutico, rigenerante".
Ora la aspetta il teatro: "Mi piace incontrare il pubblico in carne e ossa. Tra un brano e l'altro ci saranno monologhi nei quali mi racconterò un po' di più, visto che per tutta la vita sono stata molto riservata... I giovani sono preoccupati, hanno paura di sbagliare, quando si è più grandi ci si può permettere maggiore libertà". Lo spettacolo, che dovrebbe ricalcare il titolo del libro, A volte si sogna, debutterà il 12 marzo a Trento, per poi approdare tra l'altro il 29 aprile al teatro Olimpico di Roma e il 10 maggio al teatro Dogana di San Marino.
Sposata dall'età di 32 anni con Luciano Teodori, Cinquetti abita in campagna fuori Roma. "Se ho l'età giusta? Vivo il presente con un'intensità - conclude - che potrebbe durare all'infinito". (ANSA).
Cinquetti, 'ho l'età giusta per tornare a Sanremo'
Ospite della finale 60 anni dopo. Dopo libro e film, il teatro