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Giorgia, ansia da prestazione? Anche quando faccio la spesa

"Nel '94 Baudo mi chiese di riscrivere l'inciso, aveva ragione"

Redazione Ansa

(ANSA) - SANREMO, 07 FEB - Giorgia e il festival di Sanremo.
    Una storia lunga 30 anni, da quel 1994 che la vide esordire nelle Nuove Proposte con quella che diventerà una delle sue canzoni più note: E poi. La classifica dice settima, ma non è che l'inizio dell'ascesa. E dell'amore ricambiato con il festival. L'anno dopo torna tra i Big e vince con Come saprei.
    Le partecipazioni diventano cinque in gara, sei con quella di quest'anno da co-conduttrice, al fianco di Amadeus nella seconda serata. Ma l'ansia è sempre la stessa del primo giorno. "Non importa quante volte ci torni, l'età che hai, l'esperienza maturata, questo è un palco cha ha una sua magia e che ti mette addosso un grande senso di responsabilità", racconta la cantante romana. "La mia storia è nata qui e sono tornata tante volte a ribadirlo - aggiunge -. C'è una grande emozione. Tornare qui è come rendere conto al pubblico di quello che è stato fatto.
    Inoltre vorrei far fare bella figura ad Ama: se le cose vanno male, non vorrei che la colpa fosse la mia", scherza ammettendo di essere ansiosa come pochi. "L'ansia da prestazione io ce l'ho anche quando faccio la spesa. Posso raggiungere livelli di panico".
    Smarcandosi dalla richiesta di cantare La locomotiva di Guccini ("non la conosco bene"), Giorgia ricorda un aneddoto che le ha cambiato la vita: "Quando nel 1994 presentammo il brano a Sanremo, Pippo Baudo ci disse: 'sì, ok. Ma dovete andare a riscrivere l'inciso. Dovete aprire, aprire tutto'. Ci ha spiazzato: avevamo 4 ore di tempo prima che scadessero i tempi.
    Abbiamo fatto come ci ha detto: abbiamo aperto l'inciso che poi è diventato quello che è. C'aveva ragione!". Comunque, aveva detto in passato, "ero veramente una ragazzina inconsapevole, non mi rendevo minimamente conto di cosa stava accadendo: troppe emozioni per essere vissute appieno a quell'età".
    Non è d'accordo con chi invoca la vittoria di una donna che all'Ariston manca da 10 anni, da quando Arisa primeggiò con Controvento. Giorgia non ne vuole fare una questione di genere: "Dovremmo smettere di sottolineare il femminile e il maschile, solo allora ci sarà una vera differenza. Si parla di musica, di interpreti. E comunque arriviamo a sabato: ci sono tante donne candidate alla vittoria". . (ANSA).
   

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