Paolo Kessisoglu con la figlia Lunita ospiti a Sanremo per interpretare insieme una canzone intitolata 'Paura di me', scritta per raccontare il disagio giovanile e il rapporto genitori-figli.
"La pandemia ha fatto da detonatore delle problematiche del mondo giovanile con disturbi dei comportamenti alimentari e varie patologie depressive anche dei ragazzi giovani con agiti suicidari, autolesionismo anche prima di 14 anni e post adolescenza fino a 25", ha detto Kessisoglu.
"Sono alla ricerca di cosa mi piace fare, sono sicura nella musica", ha detto Lunita. "La prima regola, in tutte le favole, è stare attenti al lupo - ha poi cantato la ragazza in un verso della canzone - è più difficile stare attenti al buio".
Le fa eco il padre che canta "Se preferisci stare sola ad ascoltare i Blink io mi sdraio fuori dalla tua porta a fare da buttafuori ai tuoi incubi. Vorrei sapere cosa c'è nei tuoi silenzi e capire cosa ti passa nella testa". E lei, sul finale: "Prendimi in braccio che ho paura di me, poi ne usciamo".
(ANSA).