(ANSA) - IGLESIAS, 17 DIC - Le indagini dei carabinieri sull'Igea sono partite a gennaio dello scorso anno e si sono concentrate sul periodo (maggio 2009) in cui Giovanni Battista Zurru, politico sardo, è diventato presidente della società.
Zurro si è subito avvalso dell'aiuto di Marco Tuveri, operaio dell'Igea, e poi sindacalista diventato suo braccio destro e autista, legato da una relazione con Daniela Tudu dipendente del parco Geo Minerario e segretaria della Igea.
Infatti avevano installato all'interno un silos della capienza di 600 litri. Un altro silos Tuveri lo aveva costruito artigianalmente nella sua abitazione, dal quale facevano rifornimento anche amici. Il carburate veniva rubato dai mezzi della società che, avendo un controllo a ore e non per chilometri, venivano lasciati accesi e poi falsificavano i documenti segnalando il consumo di carburante. Esempio emblematico, riscontrato dai carabinieri coordinati dal tenente Nicola Pilia, i 160.000 mila litri di gasolio usati per il tagliaerba per i lavori di giardinaggio, in pratica 16 litri l'ora.
Inoltre dall'Igea sarebbero state rubate lamiere, piastrelle, reti metalliche, ghiaia, tubi innocenti, ricambi per auto, infatti i mezzi aziendali venivano smontati a seconda delle richieste. (ANSA).