(ANSA) - CAGLIARI, 29 GEN -(ANSA) - CAGLIARI, 29 GEN - "Non ci sono dubbi che l'alluvione di Capoterra del 2008, almeno per gli effetti, sia stato uno degli eventi di maggiore portata tra quelli mai registrati in Italia. Molto più di quanto accaduto in Gallura o in Liguria negli anni a seguire".
A volerlo in qualità di super-consulente a Cagliari, davanti ai giudici della prima sezione del Tribunale, è stata la Regione Sardegna, chiamata in qualità di responsabile civile al processo nato dall'inchiesta della Procura e della Forestale sul disastro del 22 ottobre 2008 di sette anni fa.
"In 700 anni non era mai capitato un evento simile - ha ripetuto ai giudici, rispondendo alle domande degli avvocati - Probabilmente si è trattato della più grande alluvione d'Italia". Ma il super-esperto è entrato anche nei dettagli della tragica alluvione, snocciolando i dati delle precipitazioni. "Ci sono stati 58 millimetri in 15 minuti - ha raccontato - e arriviamo a 106 nel giro di mezz'ora. Il tutto concentrato in un'area a monte di pochi chilometri, nel bacino del San Girolamo. Una massa d'acqua che poi è scesa verso il mare, ma già a monte era fuori dal torrente".
E proprio su questo punto che si gioca una delle principali contestazioni che la Procura muove ad alcuni degli otto imputati accusati di omicidio colposo e inondazione colposa. Che l'acqua, scendendo giù nel canale del Rio San Girolamo, abbia trovato in alcune opere mal fatte (tra le quali un ponticello) degli ostacoli, uscendo dagli argini e inondando la zona costiera di Capoterra e seminando morte e distruzione.
"Già a monte era tutto allagato - ha ripetuto l'esperto - l'acqua era già fuori dal torrente nella zona del bacino, anche perché stiamo parlando di una quantità di precipitazioni veramente eccezionale".
Tra gli imputati ci sono tecnici del Genio civile, della Protezione Civile e dell'Anas, oltre che l'ex sindaco di Capoterra, Giorgio Marongiu. Tra questi spiccano i capi compartimento Anas della Sardegna Bruno Brunelletti e Giorgio Carboni, oltre al presidente della cooperativa Poggio dei Pini Giovanni Calvisi, un funzionario della Protezione civile Sergio Carrus, e i dirigenti del Genio, Virgilio Sergio Cocciu, Gian Battista Novelli e Antonio Deplano. Il 5 febbraio il processo proseguirà con il controesame dei consulenti. (ANSA).