La Corte europea ha bocciato la proroga automatica decisa dall'Italia per le concessioni demaniali marittime e lacustri fino al 31 dicembre 2020. Riprendendo le conclusioni dell'avvocato generale di febbraio scorso nelle cause che coinvolgono alcuni gestori sardi di stabilimenti e la Promoimpresa operante sul Lago di Garda, i giudici hanno sentenziato che il diritto dell'Unione è contrario alla proroga automatica in assenza di gare, in particolare per le strutture con "interesse transfrontaliero certo".
E ora cosa cambierà? "Sulle concessioni esistenti non ci sarà alcun effetto negativo immediato", spiega l'assessore all'Urbanistica ed Enti locali Cristiano Erriu, mentre il presidente regionale del Sib, Alberto Bertolotti, commenta: "Alla Regione Sardegna chiediamo di mettere mano con decisione alle linee guida per la pianificazione dei litorali attualmente costruite secondo un impianto demenziale".
MORANDI, ATTENDIAMO SEGNALE GOVERNO. "Riguarda due casi specifici ma costituirà un precedente, per questo ci aspettiamo al più presto un segnale da parte del Governo". Lo ha dichiarato all'ANSA l'assessore al Turismo della Regione Sardegna, Francesco Morandi, a proposito della sentenza della Corte di Giustizia dell'Unione Europea che ha bocciato la proroga automatica decisa dall'Italia per le concessioni demaniali marittime e lacustri fino al 31 dicembre 2020. "I titolari del Turismo di tutte le regioni d'Italia - continua Morandi - hanno chiesto da tempo un intervento dell'Esecutivo nazionale con una legge che affidi un ruolo diverso agli stabilimenti balneari".
Nel frattempo, a livello regionale "dobbiamo studiare un modo per tutelare al meglio gli imprenditori dato che gli stabilimenti balneari, oltre ad offrire un servizio, presidiano anche le aree costiere e aiutano a costruire il prodotto turistico", conclude l'assessore al Turismo.
Leggi l'articolo completo su ANSA.it