In Sardegna l'apparato della Giustizia diventa digitale e la regione sarà precursore a livello nazionale di un progetto inserito nell'Agenda digitale italiana. Entro due anni, procedure di gara permettendo, nei tribunali di Cagliari, Lanusei, Oristano, Sassari, Nuoro, Tempio e La Maddalena, compresi quelli di sorveglianza, istituti penitenziari e procure del distretto, nasceranno aule informatizzate per le audizioni protette, una banca dati del minore, sale server per la Procura distrettuale e la Direzione distrettuale Antimafia, aule delle udienze digitalizzate.
Inoltre verrà adeguato il data center del palazzo di giustizia di Cagliari e sarà realizzato il sistema informatico per la digitalizzazione del trattamento delle cause a favore dell'Avvocatura regionale. Il progetto della Regione, suddiviso in sei lotti funzionali, presentato a Cagliari, è finanziato con 1,5 milioni di euro di fondi comunitari Fesr 2014-2020. L'iniziativa ha l'obiettivo di portare vantaggi per tutti: i cittadini potranno contare su servizi migliori, più celeri e meno onerosi per la comunità grazie alla dematerializzazione dei processi e degli atti, i magistrati avranno a disposizione tecnologie più moderne e più immediate e gli avvocati risparmieranno tempo.
Per l'assessore regionale degli Affari generali, Gianmario Demuro, "si tratta di un bel segnale che vede lavorare assieme Stato e Regione, attraverso fondi che l'Ue spende avvalendosi delle regioni mentre il destinatario finale è il cittadino". Il presidente del Tribunale di Cagliari, Mauro Grandesso, ha spiegato che "già oggi gli atti del procedimento civile vengono depositati attraverso la rete e non più con il fascicolo cartaceo. Per il processo penale non siamo ad uno stadio così avanzato, ma abbiamo già avviato la dematerializzazione dei fascicoli che vengono quasi tutti scannerizzati".
Francesco Alterio, referente informatico per il settore giudicante, ha sottolineato che "attualmente si evita l'utilizzo fra le 3.000 e le 5.000 pagine cartacee al giorno". Gilberto Ganassi, procuratore facente funzioni, ha ricordato che "gli uffici giudiziari hanno già una dotazione informatica adeguata, ma questo intervento fornisce un valore aggiunto qualificante per i cittadini della Sardegna".
Il pm Daniele Caria ha sostenuto che le "videoconferenze avvicineranno i territori" e "queste tecnologie renderanno più fruibile le attività di magistrati e avvocati". E proprio su questo punto l'avvocato informatico Giambattista Gallus ha argomentato che "con queste iniziative si liberano risorse umane per avvocati e tribunali dando la possibilità di un accesso h24 a tutti i documenti".
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