I carabinieri della stazione di Padria hanno sorpreso tre giovani mentre erano impegnati in scavi clandestini nei paraggi delle due cisterne di epoca romana presenti nell'area archeologica di San Pietro, vicina al centro abitato. Muniti di pale, picconi, rastrelli, torce elettriche e ombrelloni per ripararsi dal sole, i tre operavano senza alcuna autorizzazione nell'area culturale di interesse nazionale.
I tombaroli avevano realizzato due cunicoli quando sono stati sorpresi dai militari. Le successive perquisizioni hanno permesso di trovare e sequestrare 214 reperti, tra frammenti di terracotta, pietra e metallo di presunto interesse archeologico. I tre sono stati denunciati in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Sassari. Sono accusati di danneggiamento aggravato, ricettazione, scavi clandestini e impossessamento illecito di beni culturali appartenenti allo Stato.