La Regione impugnerà il provvedimento del ministero dell'Ambiente, nell'ambito del procedimento di valutazione di impatto ambientale, relativo al progetto per una centrale solare termodinamica a concentrazione, ricadente tra i comuni di Decimoputzu e Villasor e presentato nel dicembre 2013 dalla ditta Flumini Mannu limited, con sede legale a Londra e sede fiscale a Macomer.
Il dispositivo della mozione approvata all'unanimità dal Consiglio impegna il presidente della Regione e la Giunta anche a "mettere in campo ogni azione per impedire la realizzazione dell'impianto solare termodinamico e di altri interventi di questo tipo già previsti, quali il mega-impianto industriale termodinamico di Gonnosfanadiga-Villacidro, che possono determinare sottrazione di territorio agricolo, in quanto speculativi e un danno alla Sardegna".
Durante il dibattito in Aula il primo firmatario della mozione, Emilio Usula (Rossomori), ha parlato di "sottrazione di suolo agrario per complessivi 340 ettari" e di imprenditori agricoli "vessati e tartassati da interessi esterni: siamo di fronte a predatori". Il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis, ha eccepito che il "direttore generale dell'agenzia Agris in una nota ha manifestato interesse sul progetto: l'iniziativa viene reputata positiva per le possibili ricadute tecnico-scientifiche". L'assessore dell'Agricoltura, Elisabetta Falchi, ha replicato che si è trattato di un'interlocuzione informale: "non c'è stato nessun incidente diplomatico".
PRESIDIO AMBIENTALISTI - I territori del Campidano si mobilitano contro i due progetti di mega impianti di solare termodinamico nel territori di Gonnosfanadiga, proposto dall'omonima società, e Villacidro e di Decimpoputzu e Villasor (proposto dalla Flumini Mannu ldt). I sindaci delle quattro città assieme a numerosi cittadini ed ai comitati contrari alla realizzazione delle centrali si sono ritrovati in assemblea davanti al Consiglio regionale dove oggi si discutono una mozione del centrosinistra sul tema.
Attualmente il primo progetto sarebbe fermo al palo, mentre per il secondo l'amministrazione di Decimoputzu è in attesa di conoscere gli atti da Roma. Nel frattempo però i comitati e i sindaci chiedono alla Giunta regionale e al Consiglio di esprimersi in maniera contraria alla realizzazione di queste megastrutture, sollecitando un incontro con i ministri e con lo stesso premier. "Sono pronto ad occupare i terreni - ha detto il sindaco di Gonnosfanadiga, Fausto Orrù - si vorrebbero realizzare almeno 10mila pali in cemento armato su 236 ettari coltivati ad uliveti e vigneti".
Fra Decimoputzu e Villasor, con il secondo progetto, si andrebbero invece ad intaccare aziende del settore agropastorale con certificazione Dop e Igp. "Abbiamo presentato una prima richiesta di accesso agli atti il 17 agosto e il ministero dell'Ambiente ci ha risposto che entro il 5 ottobre ci avrebbe inviato la documentazione - ha osservato il primo cittadino Alessandro Scano -. Nonostante tutti i pareri sfavorevoli il progetto sembra sia andato avanti".
L'assessore comunale dell'Ambiente, Francesca Montis, geologa, spiega che la realizzazione dell'impianto "deturperà l'ambiente, con 10.444 pali di fondazione in cemento armato profondi sino a sei metri andrebbero ad intaccare la falda acquifera che si trova a tre metri. Sono previsti terrazzamenti che modificherebbero il paesaggio per sempre e il prelievo di acqua per il lavaggio degli specchi con una richiesta abnorme di risorsa. Un elevato impatto sul territorio dove alcune zone sono a rischio idrogeologico".
PIGLIARU, NON VOGLIAMO REGALARE LE TERRE - "La posizione della Giunta regionale è molto chiara: noi vogliamo valorizzare e rendere sempre più produttive le terre agricole della Sardegna, non certo regalarle". Lo ha ribadito il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, incontrando i rappresentanti del comitato che si oppone al progetto della Flumini Mannu - guidati dal sindaco di Decimoputzu Alessandro Scano - insieme agli assessori dell'Ambiente e dell'Industria, Donatella Spano e Maria Grazia Piras, e ai consiglieri Rossella Pinna ed Emilio Usula. "In questa vicenda la Regione sarà a fianco alle comunità", hanno assicurato il governatore e i rappresentanti dell'Aula.
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