Di mattina la visita nel deposito di Guardia del Moro e alla Scuola sottufficiali, poi nel pomeriggio le audizioni del capitano di Vascello Roberto Fazio, del sindaco di La Maddalena Luca Montella e di una delegazione di lavoratori. Questa la scansione della prima giornata di missione in Sardegna della Commissione d'inchiesta sull'uranio impoverito, che resterà nell'Isola sino al 7 ottobre.
Dalle audizioni è emerso "l'intimo collegamento tra la comunità maddalenina e la Marina militare - ha spiegato a fine giornata il presidente della Commissione Gianpiero Scanu (Pd) - e, per quanto riguarda il deposito, una situazione che in base alle risposte dei 'testi' è risultata non dannosa per l'ambiente". Tuttavia, ha sottolineato, "la Commissione ha lo scopo di far emergere le criticità legate alla salubrità dell'ambiente e alla salute dei lavoratori, verificare come e se vengono smaltiti i rifiuti e i materiali che cadono durante le esercitazioni".
Non lo dice chiaramente, Scanu, ma è evidente che queste valutazioni riguarderanno soprattutto gli altri poligoni che saranno visitati: Quirra (domani 4 ottobre), Capo Frasca (mercoledì 5) e Capo Teulada (giovedì 6). Del resto, precisa, "la Commissione nasce, ed è indicato nella parte costitutiva della legge, dalle determinazioni a cui è pervenuta la corrispondente Commissione al Senato nella precedente legislatura".
Determinazioni relative all'atteggiamento da seguire. Ovvero, "la riconversione del Salto di Quirra e la graduale chiusura di Capo Frasca e Capo Teulada. E io - ribadisce Scanu - rispetto questo orientamento". Quanto alla dichiarata contrarietà alla chiusura di alcuni membri - per esempio il deputato di Fdi Edmondo Cirielli - "a nessuno viene negato il diritto di avere una propria posizione, ci mancherebbe", risponde il presidente.
Posto che la Commissione sarà operativa sino alla fine della legislatura in corso, Scanu assicura che valutazioni più dettagliate sui sopralluoghi di questi giorni saranno comunicate alla fine della missione, "quando saremo pronti per un consuntivo".
CIRIELLI (FDI), NO ALLA CHIUSURA - "I poligoni che visiteremo questa settimana costituiscono un'importante fonte di ricchezza e di lavoro per la Sardegna, oltre ad essere fondamentali per la sicurezza di tutta la Nazione". Lo ha dichiarato il deputato di Fratelli d'Italia, Edmondo Cirielli, a La Maddalena per il primo sopralluogo della commissione d'inchiesta sull'uranio impoverito di cui fa parte.
"Per questo, FdI chiede al governo un piano per modernizzare e mettere in piena sicurezza i siti e boccia ogni ipotesi di chiusura", ha aggiunto. La dismissione di alcune installazioni militari alla Maddalena, infatti, "ha già provocato un disastro economico - spiega - chiudere le poche installazioni strategiche presenti nell'isola sarebbe una follia. La Difesa e le nostre Forze Armate ne hanno assoluta necessità".
Insomma, "FdI, da sempre attenta al tema dell'uranio impoverito e della tutela dell'ambiente si batterà perché sia garantita la massima salubrità delle aree interessate e sfida la maggioranza e il Pd innanzitutto ad un piano straordinario di finanziamenti per modernizzare le infrastrutture militari. Sarebbe un segnale vero e concreto di attenzione ai temi della sicurezza e della salute".
STAMPA FUORI DA POLIGONI? PER RIZZO (M5S) UNA VERGOGNA - Aree militari vietate alla stampa? Per il deputato M5s, Gianluca Rizzo, da oggi in missione nei poligoni sardi con la commissione d'inchiesta parlamentare sull'uranio impoverito, è semplicemente "vergognoso". "I giornalisti sono stati mandati via anche dall'Auditorium della scuola militare della Maddalena - spiega - di cosa hanno paura al ministero della Difesa? Ecco come si comporta questo Governo: dice di voler tutelare la stampa e la libera informazione e alla prima occasione mette il bavaglio ai cronisti".
"Andremo fino in fondo per sapere chi ha dato l'ordine e per quale motivo - avverte il parlamentare grillino - perché così facendo il ministro della Difesa Pinotti nega la trasparenza necessaria e indispensabile per una vicenda come questa che è stata sempre ammantata da ambiguità e poca chiarezza".
DELEGATO COCER, CON CHIUSURA DISASTRO SOCIALE - "Nei poligoni lavorano migliaia di sardi, quindi mi sorprendono le dichiarazioni del presidente della commissione Uranio, Gianpiero Scanu, sul fatto che andrebbero chiusi. Se succedesse, infatti, sarebbe il disastro sociale". Così il delegato Cocer Interforze, Antonsergio Belfiori.
Che spiega: "Scopo della commissione che in questi giorni si trova in Sardegna, è quello di fare definitivamente chiarezza sui casi di morte di militari probabilmente relazionate ai vaccini e all'esposizione all'uranio impoverito, in modo tale che i tanti colleghi e le famiglie coinvolte nelle tragiche storie di morte riescano ad ottenere giustizia e verità".
Per questo motivo, ha sottolineato Belfiori, "dire che la commissione d'inchiesta vuole chiudere i poligoni non è corretto: tale affermazione non è suffragata da alcun atto ufficiale della stessa commissione e non rientra nemmeno tra i suoi obiettivi". Basta, dunque, "con questo mantra monotono e pericoloso". "Non si può parlare di chiusura di strutture che impiegano migliaia di sardi senza mettere sul tavolo un progetto valido che preveda il reimpiego di queste persone", ha concluso Belfiori.
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