Per la prima volta al mondo un gruppo di speleologi ha utilizzato, con l'ausilio e sotto il controllo di ricercatori universitari, un metabolimetro, un piccolo apparecchio legato ad un braccio in grado di misurare vari parametri fisiologici, incluso il dispendio energetico.
È successo a Su Palu, grotta del Supramonte di Urzulei. Il risultato della ricerca - che puntava proprio ad analizzare il dispendio energetico durante un'esplorazione speleologica - è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista internazionale Plos One ed è frutto della collaborazione di alcuni ricercatori dell'Università di Cagliari (Andrea Rinaldi, Stefano Cabras, Antonio Crisafulli, Nicoletta Curreli, Elisabetta Marini) e alcuni collaboratori esterni, incluso un componente del Corpo del Soccorso Alpino e Speleologico della Sardegna (Valerio Tuveri).
Nella ricerca è stata coinvolta una quarantina di speleologi sardi. L'esplorazione è durata circa 10 ore. Finora non esistevano dati relativamente a questa attività fisica che si svolge in un ambiente del tutto particolare, e che coinvolge molte decine di migliaia di appassionati nel mondo.
Avere informazioni precise riguardo la fisiologia dell'esercizio in grotta è determinante per ideare programmi di training ad hoc per gli speleologi, determinare i requisiti nutrizionali ed una dieta bilanciata per chi intraprende questa attività, contribuire a ridurre il rischio di incidenti (causati spesso dallo sfinimento) e supportare le relative attività di soccorso (spesso molto complicate e prolungate nel tempo). La ricerca si è anche concentrata sulla nutrizione nella pratica speleologica. Il team di ricercatori adesso focalizzerà la propria attenzione sull'analisi dei risultati della capacità fisica degli speleologi che si sono prestati allo studio.