Sardegna

Bruciò viva moglie, dona tutto ai figli

Sassari, gli eredi non saranno parte civile nel processo

Redazione Ansa

Nicola Amadu, il pensionato sassarese di 65 anni che la sera del 10 novembre pestò e arse viva la moglie, Angela Doppiu, sull'uscio della villetta in cui i due vivevano a Piandanna, donerà tutto ciò che possiede ai propri figli. L'ha annunciato lo stesso uxoricida reo-confesso nel corso dell'udienza di oggi di fronte al gip di Sassari, Michele Contini.

Il suo legale, Letizia Doppiu Anfossi, ha presentato una perizia psichiatrica dalla quale emergono gravi disturbi della personalità di Amadu. Il gip ha disposto la nomina di un consulente che accerti quanto asserito dai medici cui si è rivolta la difesa. Il prossimo 28 aprile sarà conferito l'incarico al luminare Pietro Pietrini.

Intanto i figli della coppia hanno fatto sapere di non volersi costituire parte civile contro il padre. Dopo averla colpita con pugni e calci, Nicola Amadu cosparse Angela Doppio con la benzina recuperata dal capanno degli attrezzi da giardino e le diede fuoco, mentre si trovava a terra all'ingresso dell'abitazione.

Subito dopo l'uomo confessò il reato alla figlia, e nelle ore immediatamente successive all'efferato delitto ammise davanti agli inquirenti di avere agito perché non sopportava l'idea che la moglie si volesse separare da lui.
 
   

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