La riforma della rete ospedaliera ritorna in Aula tra le proteste. Dei territori soprattutto: sotto il palazzo del Consiglio regionale, a Cagliari, è in programma un nuovo sit-in della Rete sarda di difesa della sanità pubblica mentre dall'Ogliastra arrivano gli amministratori locali per un Consiglio comunale straordinario a sostegno dell'ospedale di Lanusei.
"Rinnoviamo l'appello ai 60 consiglieri ad abbandonare l'Aula al momento del voto, ciò consentirebbe ai sardi di identificare senza ambiguità i responsabili dell'eventuale passaggio della legge", spiega la portavoce della Reta Claudia Zuncheddu. "I tagli gravissimi - denuncia - colpiscono non solo i piccoli ospedali, ma gli stessi presidi di Cagliari".
Sempre alle 16, in concomitanza con l'inizio dei lavori dell'Assemblea, si terrà in via Roma una seduta straordinaria del Consiglio comunale di Lanusei. Obiettivo, ribadire le ragioni a sostegno della valenza strategica dell'ospedale Nostra Signora della Mercede. Il presidio ogliastrino è al momento considerato "nodo con funzioni di primo livello". Un emendamento di Franco Sabatini (Pd) chiede il riconoscimento anche nominale di Dea di primo livello, ma domani mattina la commissione - impegnata nel setaccio delle ultime trenta proposte di modifica, erano 660 - dirà che c'è l'invito al ritiro.
Il consigliere dem riprorrà, comunque, la proposta in Aula. Che riprenderà l'esame dell'articolato, a partire dal capitolo 5 del testo, ma è sul sesto, "modello di riferimento e obiettivi di riordino", che si discuterà con maggior forza. Questo capitolo comprende, infatti, la tabella con l'articolazione della rete per aree omogenee e Dea di riferimento.
Altro scoglio al dodicesimo, "rete neonatologica e punti nascita", dove è trattata la questione del punto nascita del Paolo Merlo, a La Maddalena, una delle più controverse della riforma. Il Consiglio - questa l'intenzione manifestata nell'ultima riunione di capigruppo - farà il possibile per approvare la legge di riforma entro la settimana.
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