"Una battaglia vinta, un primo passo verso una consapevolezza sociale, un primo tassello nella costruzione di una democrazia compiuta".Grande soddisfazione da parte delle donne dei movimenti che hanno sostenuto la battaglia per la doppia preferenza di genere.
"Questo non è stato un regalo ma un diritto costituzionale finalmente recepito dopo tanto tempo dal Consiglio regionale - commentano le coordinatrici di Meglio in Due, Lucia Tidu, Elena Secci e Carla Poddana - le donne devono essere messe nelle condizioni non soltanto di essere candidate e auspichiamo elette numerose, ma soprattutto nelle condizioni di poter esercitare il mandato che gli elettori assegnano al pari degli uomini".
Determinante per questo risultato, hanno sottolineato le rappresentanti di Coordinamento 3, "è stata l'unità delle donne sarde, oltre ogni differenza, condizione e appartenenza, per il diritto, la partecipazione e la democrazia, in un lunga battaglia durata 14 anni". E poi "siamo consapevoli che non esiste un correttivo nel sistema elettorale che dia "certezza" del risultato favorevole alle donne, anche se alle ultime amministrative, ove si è votato con la doppia preferenza, il numero delle elette è sicuramente cresciuto. La battaglia che il Coordinamento3 e i movimenti femminili per la democrazia paritaria è dunque solo al punto di partenza". Infatti, concludono, "una maggiore presenza di donne in Consiglio regionale, infatti, può essere la condizione per costruire un nuovo patto sociale che metta insieme le esigenze di entrambi i sessi in tutte le politiche e le azioni".