"Una giornata storica, una pagina di civiltà, una prova di democrazia". Una data da ricordare per il presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau, per il governatore Francesco Pigliaru, per le quattro consigliere, Anna Maria Busia (Campo Progressista), Alessandra Zedda (Fi), Daniela Forma (Pd) e Rossella Pinna (Pd), per i capigruppo e per il presidente della commissione Autonomia Francesco Agus. Tutti attorno allo stesso tavolo per commentare il via libera alla doppia preferenza di genere.
"Abbiamo introdotto un principio che riequilibrerà la presenza di donne nell'Assemblea sarda, e che ha già dato ottimi risultati dove è utilizzato", ha esordito Ganau in una conferenza stampa convocata dopo l'approvazione. Di "grande passo avanti che migliorerà la qualità istituzionale", ha parlato Pigliaru. Rossella Pinna ha ricordato e ringraziato i movimenti che "dal 2003 hanno consentito di raggiungere questo risultato e i colleghi maschi che hanno lavorato sotto traccia".
Secondo Anna Maria Busia "è stato un dibattito di altissimo livello, nonostante i toni forti, ma per una legge così d'impatto serviva fare questo percorso". Daniela Forma ha evidenziato l'effetto a cascata che questa giornata avrà sul superamento degli ostacoli "che non consentono alle donne pari accesso in tutti gli altri settori della vita sociale". Alessandra Zedda ha sottolineato che "oggi si cancella l'onta della passata legislatura quando la doppia preferenza venne affossata, adesso bisogna lavorare per correggere la legge elettorale". Il capogruppo del Pd, Pietro Cocco, ha ricordato il ruolo dei presidenti di Consiglio e Giunta, Ganau e Pigliaru, e ha parlato di "passo avanti per la democrazia, la Sardegna e le istituzioni". Il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis, si è soffermato sul fatto che "ci sono temi sensibili come quello oggi in discussione sui quali dividersi avrebbe significato non fare del bene alla politica". Infine, per il presidente della commissione Autonomia, Francesco Agus, "oggi vedere gli spalti pieni ci fa capire quanto la legge fosse attesa all'esterno".
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