"Non c'è alcuna possibilità di riconvertire la Rwm Italia. Nessun cambio di attività è possibile, la prospettiva sarebbe solo la chiusura della fabbrica e il licenziamento dei dipendenti".
A fine dicembre, con un reportage del New York Times, è tornata alla ribalta la vicenda della fabbrica di bombe (dove lavorano 300 dipendenti) che vengono prodotte in Sardegna ed esportate in Arabia Saudita per essere utilizzate nella guerra nello Yemen. "Esportiamo legalmente i nostri prodotti", precisa subito l'ad di Rwm Italia. "Quell'articolo non aggiunge novità rispetto al dibattito sui giornali, sulla rete e in Parlamento tra luglio e settembre - afferma Sgarzi all'Unione Sarda - noto però che è stato pubblicato il giorno successivo allo scioglimento delle Camere e ha dato il via alla gara tra alcuni politici italiani su chi abbia contribuito di più alla sua realizzazione. Una singolare coincidenza con l'inizio della campagna elettorale".
Nessuna violazione delle leggi, ribadisce l'ad di Rwm Italia.
"Ricordo che il Parlamento e il Governo si sono chiaramente espressi motivando la legittimità delle autorizzazioni all'esportazione. Il tema era già stato oggetto di una serie di esposti alla magistratura che presumo siano stati archiviati. Il fatto che continuiamo a operare è la conferma del comportamento corretto dell'azienda".
Nei giorni scorsi era circolata la voce di una possibile chiusura della fabbrica di Domusnovas col conseguente trasferimento dell'attività in Arabia Saudita. "Il progetto di delocalizzare in Arabia Saudita che ci è stato attribuito da alcuni quotidiani è una fake news - conclude il manager -. Continueremo ad investire in Sardegna".
Yemen: Ad Rwm, bombe legali
Sgarzi, "fabbrica sarda trasferita in Arabia Saudita? Falsità"