Sardegna

Schermaglie Fedeli-docenti fuori sede

Botta e risposta a Cagliari. Ministra, non usiamo certi termini

Redazione Ansa

Schermaglie tra la ministra dell'Istruzione Valeria Fedeli e gli insegnanti che oggi a Cagliari, in occasione dei festeggiamenti per i 70 anni del Cus (Centro universitario sportivo), le hanno consegnato una lettera sulla loro condizione di laureati di ruolo, ma assegnati in sedi fuori provincia e regione.

"La leggerò attentamente", ha dichiarato la ministra, mentre uno degli insegnanti ha fatto presente che ci sono "3.500 cattedre scoperte assegnate a precari neppure abilitati". "Il presidente della Regione me ne parlerà", ha risposto la titolare dell'Istruzione. Un altro docente ha parlato di "deportazione" suscitando la reazione della ministra: "Non usiamo questa terminologia - ha detto - appartiene a un periodo storico molto pesante, il linguaggio è importante soprattutto a 80 anni anni dalle leggi razziali".

Poi, dopo il taglio del nastro per l'inaugurazione di una sala studio del Cus, ha risposto ai giornalisti sull'articolo 34 della Costituzione che tutela la famiglia e che verrebbe in qualche modo violato destinando i docenti in luoghi diversi dalla propria residenza. "La Costituzione e la scuola hanno una finalità fondamentale che è l'educazione e l'insegnamento ai ragazzi e ai ragazze - ha chiarito la ministra - La funzione docente è fondamentale e va esercitata con competenza, professionalità, dedizione e passione".

ANCHE A SASSARI PER INAUGURARE 450/O ANNO ACCADEMICO - La ministra dell'Istruzione Valeria Fedeli è arrivata a Sassari per l'inaugurazione del 456/o anno accademico. Al suo arrivo all'Ateneo la ministra, che parlerà solo al termine della cerimonia, è stata accolta dal rettore Massimo Carpinelli e si è intrattenuta in un lungo abbraccio con l'ex ministro dell'Istruzione, il sassarese Luigi Berlinguer. Prima dell'inizio dell'evento, nell'aula magna dell'Università il rettore ha lanciato un appello: "le Università italiane hanno bisogno di maggiore attenzione per la cultura e la ricerca. Per tanti anni il sistema universitario è stato sottofinanziato, ora c'è stato un segnale di inversione di questa tendenza, ma non basta"

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