E' stata immediata la risposta della Regione all'appello lanciato dai sindacati dei lavoratori della ex Keller elettromeccanica di Villacidro. L'assessora dell'Industria Maria Grazia Piras ha convocato le sigle per mercoledì 17 alle 16 a Cagliari. Le organizzazioni di categoria sono preoccupate per la vendita dei macchinari della fabbrica attraverso l'ultima asta giudiziaria. Secondo i sindacati si tratterebbe di una cessione che rischia di compromettere il percorso di riavvio dello stabilimento che, senza le attrezzature necessarie per produrre, rimarrebbe una "scatola vuota".
L'ALTOLA' SULLE ASTE GIUDIZIARIE - Sindacati mobilitati per evitare il rischio di smantellamento della fabbrica ex Keller di Villacidro. O almeno è questa la preoccupazione di Cgil, Cisl e Uil che puntano il faro sull'ultima asta giudiziaria, effettuata dalla curatela fallimentare, per la vendita di alcune attrezzature presente in stabilimento. Macchinari e strumentazioni che, a detta delle sigle, sono determinanti per la ripresa produttiva dello stabilimento. In questo modo, denunciano, si vanifica "tutto il lavoro fatto fino ad oggi e che ha portato un gruppo sardo a presentare un piano industriale e un'offerta di acquisto per il riavvio della Keller e il rilancio occupazionale per circa 240 ex lavoratori attualmente disoccupati".
Per questo motivo le organizzazioni dei lavoratori chiedono un incontro "urgentissimo" al presidente della Giunta regionale Francesco Pigliaru e l'assessora all'Industria Maria Grazia Piras per "affrontare e risolvere una situazione gravissima e paradossale". Tra il materiale all'asta i sindacati citano: tutta la strumentazione della sala metrologica e di controllo, carri ponte, gru a bicicletta, trapani a base magnetica, strumentazione di controllo a ultrasuoni, scale carrellate per l'accesso ai rotabili, piani di riscontro, taglio plasma, mole, trapani attrezzature varie ecc. nonché unità centralizzata condizionamento, box uffici vari ecc".
Secondo le sigle, "se venisse confermata questa condizione pregiudicherebbe il riavvio dello stabilimento in tempi rapidi e - osservano Cgil, Cisl e Uil - fatto ancora più importante la vendita del compendio industriale perché non ci sarà a questo punto nessun investitore interessato ad acquistare una scatola praticamente vuota".